Due teste sono già cadute sotto la mannaia del bando di Donald Trump sull'immigrazione: quella di Sally Yates, il ministro della Giustizia ad interim, di cui tutti parlano, e quella di Daniel Ragsdale, il direttore ad interim dell'agenzia per l'Immigrazione e le dogane. La Yates è stata accusata in post di Trump su Facebook di aver "tradito il dipartimento di Giustizia rifiutando di attuare un ordine messo a punto per tutelare i cittadini americani" e ordinando di non difendere in tribunale il decreto sull'immigrazione.
Licenziati in una notte
A sostituire la Yates è stata invece chiamata Dana Boente, procuratore distrettuale della Virginia orientale, fini a quando non potrà insediarsi al suo posto il senatore dell'Alabama Jeff Sessions.
La mossa sorprendente di Trump ricorda il "Massacro di sabato notte" del presidente Richard Nixon nel 1973, quando furono licenziati il procuratore generale (quello che negli Usa è l'equivalente del ministro della Giustizia) e il suo vice che si erano rifiutati di rimuovere Archibald Cox, procuratore speciale nel caso Watergate.
Cosa ha fatto la Yates per fare infuriare Trump
The Democrats are delaying my cabinet picks for purely political reasons. They have nothing going but to obstruct. Now have an Obama A.G.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 31 gennaio 2017
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