Roma - Bashar Assad ha di fatto già vinto ad Aleppo. Le sue truppe, con il sostegno determinante delle forze russe, hanno strappato ai ribelli le ultime zone che controllavano nella parte est. Ma la battaglia non sembra essere finita, sulla città siriana continuano a cadere le bombe e su Twitter continuano ad arrivare messaggi e video pieni di paura e terrore.
C'è il messaggio di Lina Shamy, un'attivista, che martedì 13 dicembre aveva lanciato un disperato appello: "Gente di tutto il mondo non dormite! Potete fare ancora qualche cosa, provate adesso. Bloccate il genocidio!".
HUMANS ALL OVER THE WORLD, DON'T SLEEP! YOU CAN DO SOMETHING!
— Lina shamy (@Linashamy) 13 dicembre 2016
PROTEST NOW! STOP THE GENOCIDE!#SaveAleppo #SaveHumanity
E il giorno dopo continua a raccontare, ora dopo ora, ciò che sta succedendo. In un tweet scrive "Assad e l'Iran hanno infranto il cessate il fuoco. Il genocidio sta continuando".
Assad & Iranians broke the ceasefire. the genocide still ongoing!
— Lina shamy (@Linashamy) 14 dicembre 2016
No one could leave the city#StandWithAleppo#Aleppo pic.twitter.com/rKencmZ3eN
Monther Etaky, un altro attivista, in un video dice che i bombardamenti ad Aleppo stanno continuando.
Bombing still running until now on the #Besieged_Aleppo pic.twitter.com/M8gyzVSwwI
— Monther Etaky (@montheretaky) 14 dicembre 2016
Bana, la bambina di 7 anni che da qualche tempo si fa sentire dal portatile della madre, martedì 13 dicembre temeva di aver scritto il suo ultimo tweet.
Sir @MevlutCavusoglu we had hope yesterday, but what's happening now? Please help us now. No more time left. Thank you. - Fatemah #Aleppo
— Bana Alabed (@AlabedBana) 14 dicembre 2016
Ma poi la piccola scrive ancora e anche lei racconta che la battaglia non è finita e chiede di nuovo aiuto: "Ieri siamo stati fortunati. Ma che cosa sta di nuovo succedendo? Aiutateci, vi prego".
Sir @MevlutCavusoglu we had hope yesterday, but what's happening now? Please help us now. No more time left. Thank you. - Fatemah #Aleppo
— Bana Alabed (@AlabedBana) 14 dicembre 2016
La situazione ad Aleppo, bloccato l'accordo per evacuare i civili
Dopo una piccola speranza di salvezza per i civili rimasti intrappolati nella città siriana distrutta dalle bombe l'accordo per l'evacuazione è in stallo. Martedì 13 dicembre era stato dichiarato un cessate il fuoco e gli autobus avevano iniziato a trasportare i civili fuori dal Aleppo. Ma gli scontri sono iniziati di nuovo e tutto si è bloccato. Nella complessa situazione intereviene anche la Turchia che, con il ministro degli Esteri, Mevlut Cavusoglu, accusa Damasco di impedire il cessate il fuoco e quindi l'abbandono della città da parte dei civili e dei combattenti ribelli.
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La città a nord della Siria
Situata nel nord, ad appena 50 chilometri dal confine turco, quella che prima della guerra era la capitale economica e il motore industriale del Paese, ha uno straordinario prestigio storico e politico e una notevole importanza geopolitica: è lungo un importante asse di rifornimento per l'esercito. Con la conquista di aleppo il regime ha il controllo su tutte e cinque le principali città del Paese, oltre a Damasco, Homs, Hama e Latakia, fa notare Fabrice Balanche, esperto di Siria del Washington Institute for Near East Policy.
@LuisaBerti_