Roma - Che ne diresti se il tuo bambino portasse a casa 30.000 euro al mese?” lo chiede uno degli abitanti di Veles, Macedonia, all’inviata della Bbc ed è una domanda che chiude qualsiasi obiezione. Perché? Perché Veles è un comune di 55.000 abitanti nel cuore della Macedonia, è gemellato dal 2011 con Ascoli Piceno, ma è anche la capitale mondiale delle bufale. Nel senso di quelle che girano su Internet.
Molte delle storie false che hanno appestato la campagna presidenziale americana sono nate qui, nel sud dei Balcani. Una municipalità a vocazione rurale e con un reddito medio intorno ai 350 euro mensili.
Il sindaco nega che la città “viva” su soldi sporchi, ma nei fatti, auto nuove fiammanti, di alta gamma e relativo prezzo, se ne vedono parecchie in una piccola città rurale.
Uno degli intervistati, celato da un nome di fantasia, ha raccontato il meccanismo. Le bufale nascono per essere postate su Facebook. Più sono clamorose, più vengono cliccate e incassano pubblicità. Le più redditizie vengono vendute ai siti Usa e i guadagni crescono. Il testimone racconta di aver guadagnato in un solo mese 1.800 euro. “Ma ci sono ragazzini che incassano migliaia di euro al giorno”. A Veles ci sarebbero almeno sette squadre al lavoro per produrre bufale.
Se poi qualcuna di queste ha influenzato il voto americano, da queste parti, non interessa a nessuno.
Qui si può leggere l''articolo su Bbc magazines: http://www.bbc.com/news/magazine-38168281