Milano - L’innalzamento delle temperature globali, le variazioni nelle precipitazioni, così come un’aumentata intensità e frequenza degli eventi estremi come siccità o inondazioni, sono una manifestazione del cambiamento climatico che, come conseguenza, ha portato a un incremento del livello di pericolosità e di rischiosità dei disastri naturali. La migrazione di individui e comunità dalle zone più esposte agli impatti è tra le possibili conseguenze del cambiamento climatico.
Il fenomeno migratorio è complesso e alla sua origine vi sono una combinazione di fattori non solo ambientali ma anche economici, sociali, politici e demografici. Per questa complessità, nei prossimi anni l’incertezza sulle previsioni dei flussi migratori dovuta al cambiamento climatico è ancora alta.
Fondazione Eni Enrico Mattei e Commissione Europea organizzano a Milano la conferenza internazionale Climate-induced Migration dedicata al tema delle migrazioni umane come risposta adattiva allo stress causato dal cambiamento climatico.
Attraverso gli interventi di esperti internazionali, la conferenza mira ad approfondire cause ed effetti del fenomeno. Nella tavola rotonda gli esperti delle sessioni scientifiche si confrontano con esponenti delle istituzioni coinvolte nel processo decisionale. L’obiettivo della sessione è raccogliere opinioni sui modi per contribuire a nuove politiche migratorie che tengano in considerazione gli sviluppi più innovativi del pensiero circa il legame tra cambiamento climatico e migrazione.
Partecipano alla tavola rotonda: Emma Bonino, European Council of Foreign Relations (ECFR); Saskia Sassen, Columbia University; Etienne Piguet, Université de Neuchâtel; Michel Beine, University of Luxembourg; Stephane Jaquemet, UNHCR Regional Representative for Southern Europe; Stefano Signore, DG International Cooperation and Development (DEVCO) of European Commission.