CdV - Papa Francesco ha indicato oggi il futuro leader della chiesa cinese nominando per la diocesi di Hong Kong un vescovo coadiutore (cioè con pieni poteri e diritto di successione): monsignor Michael Yeung Ming-cheung, finora vescovo ausiliare della medesima diocesi.
Monsignor Michael Yeung Ming-cheung è nato 70 anni fa a Shanghai, cioè nella Cina Continentale, ed è stato vicario generale di Hong Kong dal 2009. Dunque conosce molto bene la a macchina della diocesi, che gode di una particolare libertà di azione dovuta allo status particolare riconosciuto dal Governo Cinese all'ex colonia britannica.
Della chiesa locale è stato un "quadro" fondamentale essendo a capo della comunicazione e della Caritas. Sei anni fa si è opposto con fermezza alla richiesta di Pechino di sopprimere la commissione Giustizia e Pace, organo diocesano molto attivo nella lotta per i diritti e la democrazia in Hong Kong. Inoltre si è impegnato nel sostegno al referendum non ufficiale, promosso a fine giugno dai democratici, al quale hanno preso parte ben 800mila persone, esprimendosi nettamente pro-suffragio universale per il voto del 2017.
Come coadiutore affiancherà alla guida della diocesi il cardinale John Tong, che è attualmente il principale interlocutore cattolico locale delle autorità di Pechino nella trattativa per la normalizzazione dei rapporti con la Santa Sede, alla quale si oppone però il predecessore, cardinale Zen Ze kiun.
Il cardinale Tong ha raggiunto nel luglio scorso i 75 anni, l'età canonica che gli impone di presentare le dimissioni al Papa. "La Cina - ha dichiarato recentemente - è disposta a raggiungere un'intesa con la Santa Sede sulla questione della nomina dei vescovi della Chiesa cattolica in Cina e sta cercando un accordo reciprocamente accettabile".