Roma - Un'azione preventiva per arginare l'enorme flusso di migranti, che, facendo tappa in Libia, arrivano in Italia attraverso la rotta del Mediterraneo centrale. E' questo l'obiettivo del viaggio del ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, che il 10 e 11 novembre sarà in Niger, Mali e Senegal. Significativa a questo proposito la presenza, per tutta la durata della missione, del Commissario Ue per le migrazioni Dimitris Avramopoulos. La Commissione Ue è impegnata a portare a compimento entro la fine dell'anno la strategia dei compact, decisa a fine giugno. L'89% dei migranti illegali arrivano in Libia e gran parte di essi proviene da questi tre Paesi, dalla Nigeria e dall'Etiopia. Il fondo fiduciario dell'Ue per l'Africa, lanciato a novembre 2015, diventa sempre piu' centrale nella gestione degli aiuti. In occasione del recente incontro a tre tenutosi a Roma tra Gentiloni e i colleghi di Francia e Germania Frank-Walter Steinmeier e Jean-Marc Ayrault l'Ue ha sbloccato 500 milioni di euro destinati proprio a questi cinque Paesi.
Gentiloni, che è già stato in Nigeria ad agosto, aggiunge questi altri tre tasselli (a breve ci sarà anche un viaggio in Etiopia) nel quadro della strategia del governo italiano, deciso ad agire con una sorta di 'mini-Migration Compact' e stringere accordi per sostenere i governi locali nella messa a punto di una serie di misure per migliorare la sicurezza e il controllo delle frontiere e quindi per spingerli a ridurre le partenze e a riprendersi i migranti.
Un'azione parallela al rafforzato impegno della Cooperazione internazionale, che quest'anno ha stanziato 120 milioni di euro in piu' rispetto al 2015 e nel 2018 si propone di raddoppiare i fondi.
A Niamey Gentiloni incontrerà, oltre al collega Ibrahim Yacoubou, il presidente della Repubblica Mahamaodou Issoifou e il ministro della Giustizia Marou Amadou. Anche a Bamako il capo della diplomazia italiana e' atteso dal presidente della Repubblica Ibrahim Boubacar Keita, e ha in programma colloqui con il ministro dei maliani all'estero Abdourhamane Sylla, il titolare della Sicurezza e Protezione civile, generale Salif Traore' e il ministro della Giustizia e dei diritti dell'uomo Mamadou Ismael Konate'. Anche a Karaz sono previsti incontri con le autorità locali. (AGI)