di Gianluca Zeccardo
Roma - Nel quinto giorno di offensiva delle truppe irachene e curde su Mosul, l'Isis ha lanciato a sorpresa una controffensiva a Kirkuk, città nel nord dell'Iraq sotto il controllo delle forze peshmerga dal 2014.
Decine di miliziani, armati fino ai denti, alcuni con giubbotti kamikaze, hanno lanciato attacchi coordinati nella città a sud di Mosul, in cui è stato imposto il coprifuoco. Secondo le forze di sicurezza, citate dall'emittente curda Rudaw, gli obiettivi finali dell'offensiva sono far esplodere i pozzi di petrolio della città, e liberare i prigionieri di una prigione, che è stata presa d'assalto. Civili armati si sono uniti alle forze di sicurezza, che hanno ricevuto rinforzi anche dalle truppe curde, mentre dall'alto la coalizione internazionale bombarda posizioni Isis nella città.
A Kirkuk almeno 5 kamikaze hanno puntato agli edifici del governo, tra cui il quartier generale della polizia. Il sindaco di Kirkuk, Kamil Salayi, ha assicurato che nessuno degli edifici governativi è stato conquistato dai jihadisti dopo ripetuti scontri a fuoco con le forze di sicurezza, ma ha anche confermato che i miliani sono riusciti a prendere il controllo di due quartieri meridionali della città.
"Quando ci sono state le preghiere del mattino, ho visto diversi 'dawaesh', i miliziani di Daesh, entrare nella moschea di al-Mohammadi", ha raccontato un tale Abdelhussen, un insegnante che vive nel quartiere di Tesaeen. "Avevano gli altoparlanti e gridavano Allah Akbar, 'Dio è grande', e Dawla al-Islam Baqiya, lo 'Stato Islamico rimarrà'".
Tutte le moschee sono state chiuse dopo che erano circolate voci di presa di ostaggi in uno dei lughi di culto. Un giornalista è stato ucciso da un cecchino. Il reporter è stato colpito al torace mentre stava seguendo gli scontri tra forze di sicurezza e miliziani jihadisti. Identificato come Ahmed Hajr Oglo, 30 anni, dipendente dell'emittente turcomanna 'Turkmeneli', è spirato poco dopo a causa delle gravissime lesioni riportate. La sua testata ne ha successivamente confermato la morte.
Mosul, bastione sunnit pieno di ex soldati di Saddam
Un kamikaze si è fatto esplodere all'esterno dell'hotel Cihad e poco dopo, nello stesso punto, si è fatto saltare in aria un altro attentatore suicida. Cecchini con fucili d'assalto sono all'interno dell'edificio. Durante gli scontri in città sono esplose almeno tre autobombe. Nel quartiere meridionale di Domiz, miliziani hanno fatto irruzione in alcune case di civili, da dove sparano contro le forze di sicurezza.
Negli scontri almeno 12 jihadisti sono rimasti uccisi. Uomini armati con indosso giubbotti antiproiettili hanno preso d'assalto una centrale elettrica che viene costruita dagli iraniani nella località di Dibis, una città a sud-est della zona principale dell'offensiva, Mosul, a soli 40 chilometri da Kirkuk.
Tre attentatori suicidi sono riusciti a infiltrarsi nel cantiere e hanno ucciso quattro tecnici iraniani e altre 12 persone, tra dipendenti locali e ingegneri. L'Isis, attraverso la sua agenzia Amaq, si è affrettato a rivendicare l'azione. Kirkuk, etnicamente e religiosamente divisa, si trova 240km a nord di Baghdad, in una regione ricca di petrolio.
In seguito agli attacchi coordinati dell'Isis, Facebook ha attivato a Kirkuk il safety check, lo strumento che aiuta, in caso di emergenze, a contattare amici e parenti nella zona interessata. Lo riferisce Rudaw tv, facendo notare che è la prima volta che il safety check di Facebook viene usato in Iraq. (AGI)