Baghdad - La diga di Mosul, alla quale lavorano tecnici italiani della Trevi protetti da un contingente di bersaglieri, è regolarmente in funzione e sia l'esercito iracheno che le forze dei Peshmerga curdi si trovano nelle vicinanze del complesso per garantirne la sicurezza mentre è in corso l'offensiva per la riconquista della città irachena. Da sabato un'unità dell'esercito iracheno si è aggregata alle forze dei Peshmerga per la gestione della sicurezza dell'infrastruttura idrica del 1986 che contiene 11 miliardi di litri d'acqua. L'accesso e l'uscita dal sito sono gestiti dagli stessi Peshmerga. In direzione della città di Mosul è in corso l'offensiva lanciata dalle truppe governative per riprendere il controllo di quella che a partire da giugno del 2014 è diventata la capitale del sedicente califfato dell'Isis, guidato da Abu Bakr al Baghdadi. Giovedì scorso due razzi avevano colpito un quartiere residenziale nei pressi della diga di Mosul, ma non vi sarebbero state vittime. Rispetto a quanto avvenuto il 7 ottobre, quando quattro razzi erano stati lanciati senza successo nella zona della diga, questa volta l'area di collisione sarebbe ancora più lontana e non ci sarebbero state ripercussioni per i bersaglieri di guardia e i tecnici italiani della Trevi, la società romagnola impegnata nei complessi lavori di messa in sicurezza della struttura, presenti in loco. Anche in quell'occasione i razzi avevano colpito la zona circostante la diga senza provocare danni. Il primo razzo aveva centrato un campo di calcio che si trova nella zona residenziale vicino alla diga, mentre il secondo aveva gia' colpito il quartiere al Muhandisin. Il terzo razzo era caduto nelle vicinanze della sede della Trevi, mentre il quarto era caduto in acqua. (AGI)