Belgrado - Venti serbi sono stati arrestati con l'accusa di preparare attacchi e incidenti durante le elezioni parlamentari di oggi in Montenegro. Lo riferisce la polizia, spiegando che gli arresti sono stati effettuati nella notte e che i 20, membri di un gruppo criminale paramilitare, volevano attaccare edifici pubblici, commissariati e alti funzionari dello Stato. In Montenegro le operazioni di voto stanno intanto proseguendo senza incidenti. In alcuni collegi elettorali si sono registrati dei ritardi causati da problemi tecnici agli apparati elettronici di identificazione. Alle 13 l'afluenza è del 39,9%, 6 punti in più del 2012.
Gli analisti prevedono un quadro difficile per il premier Milo Djukanovic, che guidò il paese all'indipendenza dalla Serbia nel 2006 ancorandolo al tempo stesso ad alleanze occidentali. Mezzo milione di cittadini sono chiamati a un voto che Djukanovic ha presentato, ignorando le accuse di aver alimentato la corruzione e la forza del crimine organizzato, come una scelta tra l'Occidente da un lato e la Russia dall'altro, da lui ritenuta fonte di finanziamento delle opposizioni. Il suo 'Partito democratico dei socialisti' è accreditato dai sondaggi di meno del 40% dei consensi, cosa che lo obbligherebbe a formare una coalizione di governo. (AGI)