Losanna - La guerra in Siria "è un teatro del confronto globale tra Usa e Russia": a sostenerlo è il presidente siriano, Bashar al-Assad, grande alleato di Mosca, che in un'intervista alla 'Komsomolskaya Pravda' ha accostato il conflitto che dal 2011 insanguina il suo Paese a una nuova puntata della Guerra fredda e ha avvertito che ad Aleppo si combatterà ad oltranza. Parole che non contribuiscono certo a rasserenare il clima nelle ore in cui a Losanna si riuniscono i capi delle diplomazie di Usa e Russia per discutere di nuove iniziative di pace per la Siria.
Assad ha sottolineato che "la riconquista di Aleppo est sarebbe una grande vittoria strategica e politica" e ha detto di non prendere neppure in considerazione l'ipotesi di un accordo con i ribelli: "Bisogna sospingere i terroristi verso la Turchia, da dove vengono, oppure ucciderli. Non ci sono altre opzioni". Per il presidente siriano questo conflitto rischia di diventare un nuovo Vietnam per gli americani. "L'America vuole conservare la sua egemonia sul mondo. Io penso che l'Occidente, in particolare gli Stati Uniti, non abbiano mai cessato la Guerra fredda, neppure dopo la caduta dell'Unione Sovietica". Il presidente siriano ha auspicato che il riavvicinamento tra Russia e Turchia possa indurre Ankara a non sostenere più i gruppi ribelli.
Intanto a Losanna oggi si riuniscono i ministri degli Esteri russo, Serghei Lavrov, il segretario di Stato americano, John Kerry, quello iraniano Mohammad Zarif, l'inviato speciale dell'Onu, Staffan De Mistura, e i rappresentanti di Turchia, Arabia Saudita, Qatar, Egitto, Iraq e Giordania. L'obiettivo di questo nuovo summit in Svizzera è di studiare "possibile ulteriori mosse per creare le condizioni per la soluzione della crisi siriana".
Ma in terra siriana si continua a versare sangue. Nelle ultime ore un bombardamento aereo contro il villaggio, roccaforte Isis, della provincia di al-Raqqa, nel nord della Siria, ha ucciso 15 persone tra cui due donne e due bambini. L'Osservatorio siriano per Diritti Umani ha reso noto che gli aerei che hanno effettuato gli attacchi appartenevano probabilmente alla coalizione internazionale guidata dagli Usa. L'ong non ha escluso che aumenti la cifra finale delle vittime mortali a causa delle decine di feriti, alcune in gravi condizioni. (AGI)
(AGI)