Baghdad - L'esercito iracheno sta continuando ad ammassare truppe e mezzi sui fianchi meridionale e orientale di Mosul, nel nord dell'Iraq mediorientale, in vista dell'imminente offensiva sulla città ancora sotto il controllo dei jihadisti dell'Isis. Fonti dell'esercito iracheno riferiscono che l'offensiva finale comincerà a breve e vedrà la partecipazione anche delle milizie sciite.
Dal canto suo lo Stato islamico ha ucciso a Mosul, capitale di fatto del cosiddetto 'califfato' in Iraq, 58 dei suoi uomini accusati di ribellione e di aver pianificato di aiutare l'esercito iracheno. Secondo quanto riporta il quotidiano arabo "al Hayat", i miliziani accusati di tradimento sono stati uccisi e sepolti in una fossa comune. Tra loro ci sarebbe anche un braccio destro dello stesso Abu Bakr al Baghdadi, leader del gruppo, che era alla guida della tentata ribellione.
In attesa dell'attacco a Mosul, nella capitale irachena stamattina un kamikaze si è fatto saltare in aria nel corso di un raduno sciita a Baghdad provocando la morte di 31 persone e il ferimento di altre 50. Secondo quanto riferisce una fonte della polizia alla 'emittente televisiva "al Arabiya", l'esplosione è avvenuta all'interno di una tenda piena di persone che prendevano parte ai riti sciiti dell'Ashura, in lutto per la uccisione di Hussein, nipote di Maometto, avvenuta nel VII secolo. La tenda era stata allestita in un mercato affollato nella parte occidentale di Baghdad, nel distretto di al Shaab. (AGI)