Madrid - Vittoria dei popolari del premier, Mariano Rajoy, in Galizia e del Partito nazionale basco (Pnv) nei Paesi Baschi, disfatta generale dei socialisti: è questo l'esito delle elezioni regionali svoltesi in Spagna molto attese per le possibili ripercussioni sul quadro politico nazionale in un Paese da nove mesi senza un governo nel pieno dei poteri. Stando alle proiezioni di El Mundo, in Galizia i popolari hanno raccolto 45 seggi contro i 41 delle precedenti elezioni del 2012. I socialisti scendono da 18 a 14 seggi ma evitano il sorpasso di Podemos, assente alle precedenti consultazioni e che ha ottenuto 10 seggi. La Galizia, bastione conservatore, è anche la terra d'origine di Rajoy.
Nei Paesi Baschi, il Pnv ottiene 29 seggi nel Parlamento di Vitoria (su 75), due in piu' rispetto a quattro anni fa; Euskal Herria Bildu (coalizione basca di sinistra) ha 16 deputati, 5 in meno del 2012; benissimo Podemos con 12 deputati (non era presente nel 2012); crollati anche qui i socialisti passati da 16 a 10 deputati; male ma non sprofondati anche i popolari arretrati da 10 a 8 seggi. Se i dati saranno confermati, i nazionalisti baschi dovranno cercare nuovamente il sostegno di altre formazioni per formare un governo di coalizione guidato sempre dal governatore uscente
Inigo Urkullu. Erano più di tre milioni gli spagnoli chiamati alle urne per questo test elettorale che potrebbe aiutare Rajoy a formare finalmente un esecutivo se il leader socialista Pedro Sanchez, dopo la dura sconfitta, cederà ai suoi colonnelli e darà il via libera, attraverso un’astensione nel Congresso, al Pp del premier uscente. C’è tempo fino al 31 ottobre per trovare un governo nazionale, dopodiché si tornerà a votare, il 18 dicembre, per la terza volta in un anno, un record. (AGI)