Charlotte (North Carolina) - Terza notte di manifestazioni a Charlotte, in North Carolina, nonostante il coprifuoco: i cortei di protesta per l'uccisione da parte della polizia di un afroamericano non si sono fermati e centinaia di persone hanno continuato a sfilare nella strade di una citta' militarizzata, per lo più in modo pacifico. A riaccendere gli animi è stata la morte di Justin Carr, il manifestante 26enne ferito nelle proteste per l’uccisione, da parte di un poliziotto di colore, di Keith Lamont Scott, un afroamericano di 43 anni. Secondo gli agenti l'uomo era armato e minacioso al momento dell’uccisione ma secondo i suoi famigliari stava leggendo un libro in attesa dell’arrivo dello scuolabus del figlio. L'episodio reata controverso anche perchè un video registrato dalla polizia e mostrato solo ai familiari della vittima non chiarisce se Scott fosse armato.
Varie centinaia di manifestanti hanno sfidato il coprifuoco e sono scese per la terza notte di fila nelle strade del centro della citta', sotto l'attento sguardo degli uomini della Guardia Nazionale. La polizia ha lanciato gas lacrimogeni per disperdere un gruppo di persone che bloccava un'importante arteria della citta', issando cartelli su cui era scritto' 'Smettete di ucciderci' e 'La resistenza e' bella'.
Il coprifuoco imposto dal sindaco Jennifer Roberts e in vigore dalla mezzanotte alle sei del mattino non ha fermato le proteste. Nella notte centinaia di manifestanti si sono scontrati in centro con la polizia, rompendo vetri delle finestre e lanciando oggetti contro le forze dell'ordine, che hanno risposto con i lacrimogeni. Secondo la polizia Carr mercoledì notte era stato stato ferito in uno scontro con alcuni altri manifestanti, ma alcuni testimoni sostengono di aver visto un agente sparargli da vicino con una pistola a proiettili di gomma. Durante la manifestazione di giovedì sera il corteo si è fermato nel punto in cui era stato colpito Carr per accendere candele e cantare canzoni in sua memoria. Anche stavolta la comunità afroamericana è scesa in piazza come molte altre volte in passato per protestare contro le violenze della polizia verso i neri e il ricorso troppo frequente alle armi da fuoco da parte dei poliziotti americani. (AGI)