Mosca - Il presidente uzbeko, Islam Karimov, l'uomo forte del Paese da 27 anni, "è morto": lo ha riferito il premier turco, Binali Yildirim, citato dalla Bbc. Nessuna conferma ufficiale, per ora, ma lo stesso governo della repubblica ex sovietica aveva ammesso in un precedente comunicato che il leader uzbeco è in "uno stato critico", piegato un'emorragia cerebrale. Diverse fonti ufficiose hanno dato notizia della morte di Karimov spiegando che sono in corso i preparativi per i funerali che si terranno a Samarcanda.
L'Uzbekistan, in posizione geostrategica al confine con l'Afghanistan, ricco di riserve naturali e considerato il baluardo laico contro il fondamentalismo islamico, si interroga sulla sua successione. Le voci, anche contrastanti, si rincorrevano da giorni: un sito di opposizione, Fergana, che ha sede all'estero, aveva addirittura gia' annunciato la sua morte
Grande ammiratore del condottiero mongolo Tamerlano, il 78enne padre-padrone della Repubblica centro-asiatica era finito più volte nel mirino degli attivisti dei diritti umani per la brutale repressione del dissenso. Nato in un orfanotrofio, Karimov ha scalato tutti i gradini del potere dell'apparato del partito comunista all'epoca dell'Unione Sovietica ed e' arrivato alla guida del Paese nel 1989. Dopo la sua indipendenza, nel 1991, e' riuscito a mantenerne le redini, ma non ha designato un successore. Un tempo, la figlia prediletta era la maggiore, Gulnara, caduta improvvisamente in disgrazia quando paragono' il padre a Stalin (ora e' agli arresti domiciliari). E dunque, senza un erede designato, la sua morte potrebbe aprire una lotta di potere all'interno dell'elite politica. I pretendenti piu' accreditati alla successione sono in realta' il premier Chavkat Mirzioïev e il vicepremier Roustam Azimov, considerati rivali. (AGI)