Roma - E' alta tensione tra Usa e Turchia Ankara ha fatto sapere che "non accetta" la tregua con la milizia curda nel nord della Siria, dopo che ieri diversi media internazionali, citando un portavoce del Centcom, il Comando centrale delle forze armate Usa responsabile dell'area, avevano annunciato "un accordo informale" con le milizie curde dell'Ypg, per cessare le ostilita'. E il portavoce della presidenza della Repubblica turca, Ibrahim Kalin, ha smentito la possibilita' di un accordo per cessate il fuoco con i curdi siriani del Pyd. "Abbiamo un problema con il Pkk, un'organizzazione terroristica che imperversa nel sud est del Paese, ecco perche' l'ipotesi di un accordo con il Pyd non e' praticabile". Ankara poi ha convocato l'ambasciatore americano in Turchia John Bass, per manifestargli "fastidio" per le "inaccettabili" dichiarazioni giunte da Washington, ritenute "non in linea con l'alleanza tra i due Paesi". Convocazione scattata in seguito alle parole del portavoce della Casa Bianca Ash Carter, cui ha fatto eco l'inviato speciale per la lotta all'Isis Brett McGurk, che avevano invitato la Turchia a non attaccare i curdi siriani del Pyd, esprimendo il dissenso Usa all'operazione. "Non accettiamo in nessuna circostanza un compromesso o un cessate il fuoco con i curdi. Non possiamo essere messi sullo stesso piano con una organizzazione terroristica", ha avvertito il ministro per gli Affari comunitari Omer Celik. Fonti della sicurezza citate dal quotidiano Hurriyet hanno riferito che le affermazioni degli americani "non hanno nulla a che vedere con la realta'". L'esercito turco, aggiungono, "non siedera' mai allo stesso tavolo con il braccio siriano di una organizzazione terroristica. La nostra posizione e' chiara: le milizie curdo-siriane PYD/YPG devono ritirarsi a est dell'Eufrate". La Siria intanto ha respinto le conclusioni del rapporto delle Nazioni Unite, secondo le quali il regime avrebbe usato armi chimiche, gas cloro in particolare, affermando che non ci sono prove fisiche di questi attacchi. "Queste conclusioni mancano di qualsiasi prova fisica, che si tratti di campioni o di rapporti medici certificati che sia stato utilizzato gas cloro", ha spiegato l'ambasciatore siriani presso l'Onu Bashar Jaafari. Le conclusioni del rapporto, ha aggiunto, "sono basate unicamente su dichiarazioni di testimoni presentate da gruppi terroristici armati". Posizione immediatamente sostenuta dalla Russia, secondo la quale le informazioni contenute nel rapporto congiunto delle Nazioni Unite e dell'Organizzazione per la proibizione delle Armi Chimiche (Opcw) "potrebbero essere state fabbricate da gruppi terroristi o dall'opposizione, forse con un aiuto esterno". Oggi intanto la Russia ha fatto sapere di aver ucciso in un raid il portavoce dell'Isis, Abu Mohammad al-Adnani, dopo che ieri la notizia era stata diffusa dal Pentagono. Ma una fonte del Pentagono ha liquidato come "una burla" le dichiarazioni di Mosca; il raid che ha colpito al-Adnani, la cui morte e' stataannunciata dal gruppo jihadista e che gli Stati Uniti avevanoannunciato di aver colpito, e' stato realizzato da un droneamericano Predator. (AGI)