Mosca - Una comunicazione aliena a una distanza di 94 anni luce dalla Terra? La comunità degli astronomi si interroga sul significato del "forte segnale" che il che il radiotelescopio russo Ratan-600 di Zelenchuskaya, nell'ovest del Caucaso, ha captato dalla stella HD164595. Il telescopio
è impegnato nel programma Seti (Search for Extraterrestrial Intelligence) per la ricerca di messaggi inviati da civiltà extraterrestri e il 15 maggio gli scienziati sono rimasti sorpresi dal segnale anomalo e di forte potenza che non sembra trovare spiegazione.
"E' un segnale intrigante", ha dichiarato alla Cnn il presidente di Meti International, ente che cerca forme di vita extraterrestri, Douglas Vakoch, "perchè ariva dalla prossimità di una stella simile al Sole e, se fosse artificiale, la sua forza sarebbe tale da attribuirla a una civiltà con capacità che vanno oltre quelle del genere umano".
La stella HD164595 fa parte della costellazione di Ercole e ha una massa simile a quella del nostro Sole e un’età di 6,3 miliardi di anni. Secondo gli scienziati, se il segnale fosse stato emesso da un radiofaro (un trasmettitore radio omnidirezionale che trasmette continuamente un segnale su una specifica frequenza) isotropico, è possibile fare ipotesi sulla civiltà che lo ha inviato. Infatti se era diretto verso la terra si traterebbe di una civiltà di tipo Kardashev I (in grado di raccogliere e sfruttare tutta l’energia di un pianeta) mentre se era diretto altrove dovrebbe esere per forza una civiltà di tipo Kardashev II, in grado di sfruttare l’energia di un intero sistema solare. La Terra, per intenderci, è a livello Kardashev 0,7 e potrebbe arrivare a livello I solo nel giro di due-tre secoli.
Il team che lavora al telescopio, ha espresso cautela, anche perchè dopo il primo segnale altri 38 tentativi di captarne altri sono andati a vuoto. L’astronomo torinese Claudio Maccone, che ne fa parte, ha dichiarato alla Cnn che quando viene captato un segnale così forte "si ha una buona possibilità per individuare qualche vicina civiltà". Di qui la necessità di un monitoraggio costante sulla stella: è stata preannunciata una pubblicazione che sarà discussa nel corso del 67mo Congresso internazionale di astronautica in programma il 27 settembre a Guadalajara, in Messico. (AGI)