Ankara - Bambini sotto le macerie dei bombardamenti, bambini annegati nel mare, bambini utilizzati come bombe. Una esplosione ha ucciso 51 persone a Gaziantep, nel sud della Turchia, e a innescarla, secondo le prime informazioni, è stato un ragazzino o ragazzina di età compresa tra i 12 e i 14 anni. Dietro l'attentato vi è l'Isis, secondo quanto assicura Recep Tayyp Erdogan, che ha approfittato dell'occasione per ribadire che "non c'è differenza" tra Fetullah Gulen, il predicatore in esilio considerato dal governo di Ankara l'ispiratore del tentato golpe del 15 luglio scorso, il Pkk e l'Isis, "probabile autore dell'attentato di Gaziantep". "Il nostro paese, la nostra nazione - aggiunge Erdogan - non possono che reiterare un solo e unico messaggio a coloro che ci attaccano: sarete sconfitti".
L'attentato è avvenuto durante una festa di nozze curda che si svolgeva ieri sera all'aperto in un quartiere centrale della città al confine tra Turchia e Siria. I feriti sono almeno 94, dei quali 69 ricoverati in ospedale e tra questi ultimi 17 in gravi condizioni. L'attentato riporta alla memoria quelli perpetrato a Suruc durante un evento della sinistra curda nel luglio del 2015 e quello nel corso di una manifestazione curda ad Ankara lo scorso ottobre, entrambi addebitati ai curdi dal governo. Gli sposi di Gaziantep erano anch'essi militanti politici curdi, del partito Hdp, molto tiepido di fronte alla solidarietà di Erdogan e pronto a ricordare in una nota che la politica divisiva di Ankara ha trasformato "negli anni la città in un covo dell'Isis, che ha ammassato armi e radunato uomini" disponibili a compiere attentati e attacchi per colpire proprio eventi come i matrimoni curdi.
L'attentato è stato compiuto a pochi giorni dalla visita che il vicepresidente americano, Joe Biden, farà in Turchia, alleata della Nato e alla ricerca di una solida amicizia con Mosca. Sia Vladimir Putin sia Barack Obama hanno condannato la strage e riaffermato in due rispettive note di voler "collaborare" con Ankara nella lotta al terrorismo, il primo sottolineando "gli accordi raggiunti a san Pietroburgo" tra il capo del Cremlino e il presidente turco. Non e' chiaro, pero', se questi accordi prevedano anche il via libera russo ai bombardamenti di Bashar Assad sulle milizie curdo-siriane impegnate a combattere Isis in Siria, come sta accadendo ad Hasakeh, nel nordest, e a conseguire successi militari (nella notte sarebbero avanzati a Zuhur, Al-Nashwa e Ghweiran, sostenuti dagli Usa che li' hanno consiglieri militari). Non e' chiaro, insomma, se i curdi stessi, anti-Assad, siano oggetto di uno scambio tra Ankara e Mosca, che sembra aver cambiato idea sul loro destino.
La solidarietà europea alla Turchia, oggi in una fese di relazioni gelide con Bruxelles, e' arrivata con le parole dell'alto rappresentante della politica estera Ue, Federica Mogherini. "La Turchia - ha affermato Mogherini - e' stata notevolmente presa di mira ancora una volta, e in una citta' che e' un simbolo del dolore causato a migliaia di persone dal conflitto in Siria. La sofferenza di tutte le persone colpite dalla guerra, e il terrore, e' la nostra sofferenza. Come Unione europea, esprimiamo la nostra solidarieta' e vicinanza al governo e al popolo di Gaziantep e di tutta la Turchia. E continueremo a rafforzare la nostra cooperazione con le autorita' turche per prevenire e combattere il terrorismo.Siamo insieme in una lotta comune. Tutti siamo chiamati a stare insieme per proteggere la sicurezza, la democrazia e la pace", conclude. L'Italia ha espresso la prorpia vicinanza a Ankara con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha inviato al Presidente della Repubblica di Turchia, Recep Tayyip Erdogan il seguente messaggio: "Ho provato orrore e sgomento nell'apprendere del barbaro attentato terroristico perpetrato a Gaziantep mentre si celebrava un matrimonio. La cieca e subdola furia omicida del terrorismo ha trasformato un'occasione di gioia e felicita' in una tragedia la cui brutalita' e assurdita' ferisce e offende l'umanita' intera. Questo ennesimo crudele gesto commesso in spregio alle piu' basilari regole di convivenza civile e di rispetto della persona umana non ci fara' deflettere dal combattere la piaga del terrorismo con determinazione per difendere i valori e i principi su cui si basano le nostre societa'.(AGI)