Dacca - E' un cittadino britannico originario del Bangladesh il primo sospetto a essere formalmente arrestato in relazione all'assalto del 1 luglio scorso contro un ristorante di Dacca, durante il quale un commando di almeno cinque terroristi prese in ostaggio numerosi civili per poi trucidarne venti, diciotto dei quali stranieri, tra cui ben nove italiani. Secondo fonti giudiziarie l'uomo, Hasnat Karim, 47 anni, sposato e padre di due minori, è stato rinviato in custodia cautelare per almeno altri otto giorni, due in meno rispetto a quanto chiesto dalla polizia. Era stato fermato la settimana scorsa insieme al 22enne Tahmid Khan, studente presso l'Università di Toronto ma con nazionalità dello Stato asiatico, la cui posizione appare tuttavia al momento più sfumata: anche per lui comunque sei giorni di custodia supplementari. Entrambi sarebbero peraltro rimasti nelle mani delle forze di sicurezza fin da subito dopo la strage, quando sparirono dalla circolazione.
Testimoni oculari hanno riferito di aver visto ambedue nel locale attaccato tenere un atteggiamento che potrebbe indurre a ritenerli complici: Karim sarebbe stato notato mentre brandiva un'arma da fuoco durante la presa di ostaggi, Khan nell'atto di passeggiare sul tetto dell'edificio insieme ad alcuni degli assalitori. Il fatto che fosse rientrato in patria per le vacanze dal Canada ha indotto gli inquirenti a ipotizzare un suo legame con Tamim Chowdhury, tornato a propria volta dal Paese nord-americano tre anni fa, e considerato uno dei mandanti e organizzatori del colpo di mano. Attualmente latitante, sulla testa una taglia da 25.000 dollari (pari a quasi 24.000 euro) Chowdhury sarebbe leader di una fazione particolarmente feroce di 'Jamaat-ul-Mujaheddin Bangladesh', o Jmb, gruppo ultra-islamista fondato nel 1998 e al bando dal 2005, ritenuto responsabile di decine di omicidi di stranieri o esponenti delle minoranze religiose bengalesi. Oltre a quello nella capitale, sarebbe implicato in un altro massacro, risalente all'8 luglio: quando miliziani fondamentalisti attaccarono un raduno di 250.000 fedeli riuniti per celebrare Eid al-Fitr, la ricorrenza che sancisce la fine del mese sacro del Ramadan, trucidandone tre. Entrambi gli eccidi sono stati rivendicati anche dallo Stato Islamico, e si sta tentando di stabilire se tra le due organizzazioni terroristiche esistano legami, in particolare di collaborazione e mutua assistenza. (AGI)