Roma - L'Unicef, insieme ai suoi partner, fornisce complessivamente acqua potabile a 13 milioni di siriani in tutti i governatorati. Per far fronte alla drammatica situazione ad Aleppo - dove 2 milioni di persone sono senza acqua corrente - l'Unicef ha predisposto un piano: di risposta all'emergenza L'Unicef ha aumentato la distribuzione d'emergenza - tramite autotrasporto - di acqua nelle parti occidentali della citta' di Aleppo dopo la recente escalation di attacchi e scontri del 31 luglio. Con i partner Icrc e Sarc, l'Unicef sta quotidianamente portando acqua potabile di emergenza - tramite autotrasporto- a 325.000 persone- tra quelle piu' vulnerabili- nella parte occidentale della citta', comprese le famiglie sfollate a causa dei recenti combattimenti. L'acqua potabile sicura e' attualmente trasportata tramite 70 pozzi d'acqua a terra predisposti dall'Unicef e sul fiume Queiq, vicino alla citta' di Aleppo, dove l'Unicef ed i suoi partner hanno installato 28 unita' per il trattamento delle acque.
Nelle aree orientali di Aleppo, fino a 300.000 persone - piu' di un terzo dei quali bambini - si affidano all'acqua dai pozzi, che e' potenzialmente contaminata da materiali fecali e pericolosa da bere. L'Unicef ed i suoi partner continuano a cercare di accedere all'area ad est di Aleppo, a riprendere le riparazioni urgenti delle tubature idriche e di altre infrastrutture, per completare l'installazione e l'allestimento di pozzi, e aumentare la capacita' di stoccaggio dell'acqua, cosi' come fornire il trasporto dell'acqua d'emergenza, se necessario. L'Unicef attraverso i suoi programmi fornisce servizi idrici e igienico-sanitari per i bambini e le famiglie in Siria in tutti i governatorati del paese, concentrandosi su tre tipi di servizi: la consegna di emergenza tramite autotrasporto di acqua e kit igienico-sanitari; la riabilitazione dei sistemi infrastrutturali, compresi i sistemi danneggiati da attacchi militari; la fornitura di disinfettanti dell'acqua per le stazioni di pompaggio. (AGI)