Roma - Era un norvegese di origini somale e con turbe mentali il 19enne che nella notte ha accoltellato ed ucciso una donna americana e ha ferito altre 5 persone a Russell Square, nel cuore di Londra. Un giovane squilibrato che almeno per il momento non risulta fosse radicalizzato. Sembra essere esclusa, dunque, la matrice terroristica. Il vice capo della polizia londinese, Mark Rowley, ha fatto il punto, incontrando la stampa all'esterno di Scotland Yard: nessuno dei cinque feriti (due di nazionalita' britannica, gli altri tre americana, australiana e israeliana) risulta in pericolo di vita, anzi tre sono gia' stati dimessi. L'aggressore era arrivato in Gran Bretagna dalla Norvegia nel 2002. La polizia si sta concentrando sul suo entourage familiare, sul racconto dei testimoni e ha gia' perquisito un'abitazione a nord di Londra. Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha invitato gli abitanti e rimanere "calmi e vigili".
"Per favore riportate qualsiasi cosa sospetta alla polizia. Tutti noi possiamo giocare un ruolo importante come 'occhi e orecchi' della nostra polizia e dei servizi di sicurezza e per fare in modo che Londra sia protetta". L'aggressione e' avvenuta nella centralissima Russell Square, alle spalle dal British Museum, poco dopo delle 22:33 ora locale (le 23,33 in Italia). Il 19enne somalo ha accoltellato la donna alla schiena, senza dire niente. "E' ancora qui, e' ancora qui!", ha avuto il tempo di gridare la donna prima di spirare poco dopo l'arrivo dei soccorsi. L'aggressore e' stato fermato con l'aiuto di una taser, una pistola a scariche elettriche. "Era un pazzo che andava in giro con un pugnale, balzando addosso a chi gli capitava a tiro, a caso".
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A Londra, la tensione e' alle stelle da tempo. Solo domenica scorsa, il capo di Scotland Yard, Bernard Hogan-Howe, aveva ripetuto che "un attacco e' una questione di quando, non di se". E proprio ieri, 3 agosto, era stato annunciato lo chieramento di altri 600 poliziotti armati in citta', per un totale di quasi tremila persone al lavoro su prevenzione e nella lotta al terrore. Dopo gli attentati terroristici di Parigi, Bruxelles e Nizza, le misure di sicurezza in citta' sono state ulteriormente rafforzate, nonostante il livello di minaccia sia a livello "grave" gia' dall'agosto del 2014. Ovviamente sono l'Isis e le altre organizzazioni terroristiche sono sempre al centro delle preoccupazioni delle autorita', anche se Theresa May, da ministro dell'Interno, alcuni mesi fa aveva sottolineato anche la possibilita' di una ripresa del terrorismo di matrice nordirlandese. E poi c'e' il problema della criminaita' e degli accoltellamenti legato alle gang di ragazzi nei quartieri piu' poveri della citta', come Tottenham (la zona in periferia, non quella centrale, omonima), Brixton e il travagliato est della metropoli. (AGI)