Roma - Lo staff di Save the Children a Islib, in Siria, ha lavorato ininterrottamente tutta la giornata di sabato, insieme ai propri partner in loco, per mantenere aperto l'ospedale ostetrico bombardato venerdi': sono stati presi in prestito un generatore e un'ambulanza da una struttura vicina per essere in grado di trasferire le partorienti che hanno bisogno di cesarei; le ostetriche sono disponibili per patri a domicilio. Lo rende noto la stessa orgaizzazione. Al momento, prosegue la nota, la struttura opera ad un livello ridotto ed e' solo in grado di supportare i casi di emergenza e gli interventi non chirurgici. I cesarei non possono essere eseguiti perche' le attrezzature necessarie e i generatori sono stati danneggiati negli attacchi. Ma i lavori di riparazione sono in corso.
"Siamo molto grati al personale ospedaliero di Idlib per la resilienza e l'intraprendenza che sta dimostrando in questa situazione tremendamente difficile. Stanno lavorando giorno e notte, correndo contro il tempo, per assicurarsi che l'ospedale possa continuare a sostenere le donne e i bambini nel momento del bisogno. Tutte le sale travaglio e le incubatrici sono state spostate ai piani sotterranei per maggiore sicurezza e il personale e' riuscito a trovare un generatore e un'ambulanza, presi in prestito da altre strutture, pur di rimanere operativi. L' ambulatorio e' stato chiuso fino a nuovo ordine, ma ci sono 6 ostetriche che lavorano in ospedale e che possono assistere le donne durante il parto anche nelle loro case", ha dichiarato Sonia Klush, direttore di Save the Children in Siria. (AGI)