Saint-Etienne-du-Rouvray - Niente preghiera funebre nella moschea di Saint-Etienne-du-Rouvray per Adel Kermiche, uno dei due terroristi che martedi' assaltarono la chiesa della localita' normanna, e nessuna partecipazione della comunita' islamica locale alle esequie: lo ha annunciato a nome dei propri fedeli Mohammed Karabila, imam nella stessa cittadina nonche' presidente del Consiglio Regionale dell'Alta Normandia per il Culto Musulmano. Anzi, lui e i correligionari non vorrebbero neppure che Kermiche fosse sepolto in uno dei camposanti della zona riservati ai seguaci di Allah: in questo caso pero' la decisione non spetta a loro, bensi' al sindaco, unica autorita' competente a rilasciare o meno il permesso d'inumazione. Tanta severita' nei confronti del diciannovenne nativo di Rouen e' dovuta al fatto che con ogni probabilita' fu proprio lui, e non il complice-coetaneo Abdel Malik Petitjean, a tagliare la gola al sacerdote preso in ostaggio, Jacques Hamel di 86 anni, e a ridurre in fin di vita a coltellate uno dei parrocchiani, l'87enne Guy C.
"Era un terrorista, e' chiaro che noi lo condanniamo", ha spiegato al quotidiano 'Paris-Normandie' lo stesso Karabila, grande amico personale di padre Jacques. "Noi respingiamo cio' che lui ha commesso", ha proseguito, "ma, come tutti gli esseri umani, ha diritto a una cerimonia, perche' in base al rituale musulmano le sue spoglie debbono essere seppellite degnamente". "Noi pero'", ha puntualizzato, "ci rifiutiamo, qualora la famiglia lo chiedesse, di partecipare alla preperazione mortuaria della salma", tra cui il lavacro purificatorio della stessa, che per l'Islam e' sacro, "e al funerale al cimitero. "Della purificazione, e della preghiera, possono farsi carico i parenti, se sono in grado di occuparsene, ovvero delegare un membro della comunita', che tuttavia", ha concluso l'imam, "non dev'essere collegato alla moschea di saint-Etienne". (AGI)