Parigi - Uno degli assalitori della chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, in Normandia, sarebbe si' stato noto agli inquirenti francesi: non pero' come un vero e proprio potenziale terrorista, quindi come una sicura minaccia per la sicurezza nazionale, bensi' come un "velleitario del jihad", cioe' piuttosto come fanatico con ambizioni radicali ma senza un'effettiva capacita' di realizzarle. Non sarebbe dunque stato schedato con la 'S' riservata ai criminali piu' pericolosi. E'quanto riferisce l'edizione on-line del quotidiano 'Le Figaro', che cita fonti investigative riservate, secondo cui comunque e' ancora in corso l'identificazione. Sembrerebbe tuttavia che l'uomo, abbattuto oggi alle teste di cuoio insieme al complice, fosse stato espulso dalla Turchia. In Francia sarebbe finito in carcere l'anno scorso e, a partire da marzo, gli sarebbe stato applicato il bracciale elettronico come misura alternativa alla detenzione: la Procura Nazionale Anti-Terrorismo avrebbe impugnato il provvedimento, ma senza alcun successo. Da allora il sospetto aspirante jihadista sarebbe stato posto agli arresti domiciliari.
Ennesima rivendicazione 'ad orologeria' di Isis dell'attacco di due "nostri soldati" alla chiesa di Saint Etienne du Rouvray vicino Rouen in cui hanno sgozzato un prete e hanno ferito altre tre persone, tra cui una suora in modo grave. La procedura e' identica a quella di ieri con il profugo siriano fattosi saltare in aria ad Ansbach: prima il governo bavarese ha attribuito l'azione ad un uomo di Isis e poi il braccio mediatico del sedicente califfato, a strettissimo giro, ha fatto propria l'azione rivendicandola con le stesse parole: "era un nostro soldato".
"Da molto tempo siamo nella bufera. Oggi a Saint-Etienne-du-Rouvray, e domani dove?": cosi' Herve' Morin, presidente della regione Normandia, a proposito della sanguinosa presa di ostaggi in una chiesa dell'area da lui amministrata, non lontano dal capoluogo Rouen. "Occorre", prosegue Morin, gia' ministro della Difesa dal 2007 al 2010, fondatore e primo presidente del partito conservatore moderato 'Le Nouveau Centre', che "lo Stato sappia adesso reagire con fermezza, rendendo inoffensivi tutti coloro che sono considerati pericolosi".
"Da molto tempo siamo nella bufera. Oggi a Saint-Etienne-du-Rouvray, e domani dove?": cosi' Herve' Morin, presidente della regione Normandia, a proposito della sanguinosa presa di ostaggi in una chiesa dell'area da lui amministrata, non lontano dal capoluogo Rouen. "Occorre", prosegue Morin, gia' ministro della Difesa dal 2007 al 2010, fondatore e primo presidente del partito conservatore moderato 'Le Nouveau Centre', "che lo Stato sappia adesso reagire con fermezza, rendendo inoffensivi tutti coloro che sono considerati pericolosi". (AGI)