Istanbul - Le autorita' turche hanno emanato il mandato d'arresto per 42 giornalisti, come conseguenza del fallito colpo di Stato. Lo ha reso noto la tv turca. Tra i reporter nel mirino c'e' Nazli Ilicak, figure di primo piano del panorama giornalistico in Turchia, che era stato licenziato dal quotidiano filo-governativo Sabah, nel 2013, per aver criticato alcuni ministri rimasti implicati in un'inchiesta per corruzione, riferiscono le emittenti NTV e CNN-Turk. Ancora non risulta alcun giornalista arrestato. Tra i destinatari dell'ordine di custodia anche l'editore dell'edizione online di Hurriyet, Bulent Mumay.
Il governo turco ha anche deciso di dare al ponte sul Bosforo il nome 'Martiri del 15 luglio', la data del fallito colpo di Stato. L'annuncio è stato dato dal premier Binali Yildirim. Il ponte fu costruito nel 1973 e per ora è semplicemente chiamato 'Ponte sul Bosforo'.
Domenica sera Piazza Taksim,,nel centro di Istanbul, si è riempita di decine di migliaia di persone per il comizio di Kemal Kilicdaroglu, leader dei repubblicani del Chp, principale partito di opposizione. Alla manifestazione hanno partecipato anche di sostenitori e rappresentanti dell'Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan, per dimostrare l'unita' della Turchia nel dire no al golpe e sì alla democrazia.
Kilicdaroglu ha detto che il Paese "va riformato" ed e' necessario colpire "con il bastone della legge" chi ha organizzato il golpe. Soddisfatto per la partecipazione di molti sostenitori dell'Akp, il partito di Governo, Kilicdaroglu ha invitato all'unione per il bene della Turchia: "Lo Stato", ha affermato, "non puo' essere governato con l'odio, la rabbia e il pregiudizio. I golpisti devono essere processati secondo quanto previsto dalla legge". Il leader repubblicano ha poi voluto rispondere alla denuncia di Amnesty International e ribadire la necessita' di evitare torture e maltrattamenti, che metterebbero il Paese in cattiva luce e "chi e' dalla parte del giusto sullo stesso livello dei golpisti". (AGI)