Nizza - La polizia ha trovato un kalashnikov e una borsa con munizioni nel seminterrato abitato dal 22enne destinatario dell'sms inviato da Mohamed Lahouaiej Bouhlel prima della strage, con il quale il 31enne tunisino chiedeva "più armi". Il legale del 22enne, Jean-Pascal Padovani, ha negato "ogni coinvolgimento in atti terroristici" del suo assistito.
Il ragazzo è tra le cinque persone fermate dopo la strage e ritenute aver avuto dei contatti con Mohamed Lahouaiej Bouhlel. I cinque, che hanno tra i 22 e i 40 anni, compariranno oggi davanti a un giudice e pobabilmente saranno rinviati a giudizio. Tra loro c'è una donna albanese, che insieme ad un 38enne connazionale ha aiutato il tunisino a procurarsi la pistola con cui ha sparato contro la polizia mentre seminava morte sul lungomare alla guida di un camion. Nessuno dei 5, come del resto lo stesso killer, era noto all'intelligence francese. (AGI)