Nizza - La polizia francese ha arrestato questa mattina un uomo e una donna albanesi che avrebbero aiutato l'autore della strage di Nizza a procurarsi la pistola calibro 7,65 trovata nel camion. Lo riferisce iTele. Con questa arma Mohamed Lahouaiej Bouhlel sparò contro i poliziotti che cercarono di fermare la corsa del camion. Secondo l'emittente Bouhlel non entrò in contatto diretto con i due albanesi, ma riuscì ad avere la pistola da un "intermediario", che e' tra le altre 4 persone fermate dopo la strage. Lo stesso intermediario sarebbe il destinatario dell'sms inviato dal 31enne tunisino 18 minuti prima di cominciare il massacro in cui chiedeva di avere "piu' armi":.
L'Isis ha rivendicato la strage in cui sono morte 84 persone travolte da Lahouaie-Bouhlel con un camion e sparando all'impazzata. Oltre alla coppia di albanesi altre quattro persone sono ancora in stato di fermo per il massacro sulla promenade della città francese mentre è stata rilasciata la moglie di Lahouaiej-Bouhlel, tornata libera una volta scadute le 48 ore del fermo di polizia senza che nei suoi confronti venisse richiesta un'incriminazione per terrorismo.
Intanto gli inquirenti hanno rivelato che Mohamed Lahouaiej-Bouhlel fece almeno due sopralluoghi sulla promenade di Nizza con il Tir noleggiato per la strage lunedì e martedì, i due giorni precedenti la strage. Inoltre il terrorista prima del massacro avrebbe inviato un sms a un destinatario non ancora noto al quale chiedeva di portare "più armi", ha rivelato l'emittente Bfm Tv. L'uomo invio' il messaggio il 14 luglio alle 22:27, poco prima di entrare sul lungomare di Nizza a bordo del camion usato per il massacro.
Secondo il quotidiano Nice Matin gli investigatori stanno esaminando un altro messaggio con cui il tunisino assicurava un suo interlocutore di avere gia' del "materiale". Una fonte vicina alle indagini citata dal quotidiano ha precisato che dall'esame del telefono cellulare e di un computer trovato nell'appartamento di Bouhlel non è stato trovato però alcun "materiale di propaganda".
Dagli interrogatori di centinaia di persone seguiti all'attacco, in molti hanno affermato che l'attentatore mostrava di aver fatto un percorso religioso. Sabato l'Isis ha rivendicato l'attacco in un comunicato in cui ha sostenuto che Lahouaiej-Bouhlel "è uno dei soldati dello Stato islamico, e ha risposto agli appelli che incitavano a colpire i cittadini dei paesi della Coalizione". Il messaggio è stato diffuso sui social network dall'agenzia di stampa "Amaq", che fa capo alla formazione jihadista, ed è stato ripreso da diversi media arabi tra cui "Sky Arabia".
Le "tante vite innocenti" spezzate a Nizza sono state ricordate all'Angelus da Papa Francesco. "Sono vicino ad ogni famiglia e all'intera nazione francese in lutto", ha assicurato il Pontefice invocando: "Dio, Padre buono, accolga tutte le vittime nella sua pace, sostenga i feriti e conforti i familiari; Egli disperda ogni progetto di terrore e di morte, perche' nessun uomo osi piu' versare il sangue del fratello". "Un abbraccio paterno e fraterno a tutti gli abitanti di Nizza e a tutta la Nazione Francese", ha poi concluso esortando la folla di piazza San Pietro a pregare in silenzio "per le vittime di questa strage".
Sul fronte delle vittime, sono stati rintracciati altri italiani che si trovavano a Nizza nel giorno della strage e che risultavano dispersi. Lo si apprende dalla Farnesina, che non vuole fornire numeri in questa fase delle ricerche. Dopo giorni di ansia è stata rintracciata una famiglia ebraica italo-canadese - Salvatore Sal Sermoneta con la moglie Wioleta e la figlioletta Siead - della quale non si avevano notizie dalla sera dell'attentato. La famiglia si trovava in vacanza in Inghilterra. Sabato era stata ritrovata all'ospedale Pasteur Marinella Ravotti, la donna del Cuneese di cui non si avevano notizie dalla sera del tragico attentato di Nizza. Il marito della donna, Andrea Avagnina, era stato trovato ieri sempre al Pasteur, ed è tutt'ora ricoverato in prognosi riservata. (AGI)