Pechino - L'ambasciata di Manila a Pechino ha avvertito i filippini che vivono in Cina del rischio di possibili "minacce" personali e a mantenere un basso profilo sia per strada che sui social network in attesa che la Corte Permanente Arbitrale del'Aja si pronunci oggi sul ricorso presentato dal governo filippino nel 2013 sul 'banco di Scarborough' (una formazione triangolare di sabbia e rocce appena affioranti - meno di 2 metri sul livello del mare con la marea alta - nel Mar Cinese Meridionale a 250 km dalle coste di Manila) contesa con la Cina, da cui dista quasi 900 km. Nella mail inviata ai filippini in Cina l'ambasciata di Manila consiglia ai di "evitare incontri e dibattiti pubblici su controversie politiche" e scoraggia dal fare altrettanto "specialmente sui social network". Non solo ha ricordato ai connazionali di girare "sempre" con i documenti di identificazione e di denunciare immediatamente alla legazione e alla polizia cinese eventuali minacce.
In passato i nazionalisti cinesi, mai tenuti a freno dal governo del cui sostegno tacito sembrano godere, hanno reagito con violenza a contese internazionali. Nel 2012 manifestanti scesero in piazza nelle principali citta dopo che il Giappone aveva nazionalizzato le isole contese con la Cina, le Senkaku per Tokyo, Diaoyu in mandarino, nel Mar Cinese Orientale. In quell'occasione vennero attaccate le legazioni diplomatiche e gli uffici di rappresentanza commerciali nipponici e vennero minacciati singoli cittadini giapponesi e distrutti centinaia di automobili Made in Japan.
A conferma che anche le autorita' cinesi temono incidenti oltre 20 poliziotti cinesi sono stati schierati intorno all'ambasciata delle Filippine con molti in attesa di un eventuale intervento dispiegati in diversi mezzi nelle vicinanze Il responso atteso per oggi, e che la Cina ha gia' annunciato che considera "carta straccia" malgrado abbia sottoscritto nel 1996 la convenzione Onu (Unclos) sul 'diritto del mare', verte sulla natura di Scarborough: se si tratti di una roccia o di una formazione sabbiosa. Nel primo caso verrebbero riconosciuti - all'eventuale titolare della sovranita' su cui la corte non si esprimera' - solo diritti di 'acque territoriali' che si limitano a 12 miglia nautiche (22 km) o anche quelli, piu' rilevanti, di 'zona esclusiva economica', per lo sfruttamento delle possibili risorse naturali, che si estendono fino a 200 miglia nautiche (370 km). (AGI)