Roma - "E' stata una lunga notte di orrore e agonia": cosi' il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha 'fotografato' le ore dell'attentato a Dacca che e' costato la vita a 9 italiani. L'arrivo del ministro nell'Aula del Senato, dove ha riferito sulla strage di Dacca, ha suscitato profonda emozione in tutti i parlamentari, scioltasi nel lungo applauso col quale hanno accompagnato i nomi delle vittime, scanditi l'uno dopo l'altro da Gentiloni. Il ministro ha confermato i risultati delle autopsie, che hanno accertato l'orrore puro di una morte straziante con le vittime martoriate da colpi di arma da fuoco, di machete, alla nuca, al collo e al volto.
L'orrore dell'autopsia, italiani mutilati e uccisi senza colpo di grazia
Il governo italiano ritiene attendibili le "rivendicazioni di Daesh" in ordine alla strage. Gentiloni ha sottolineato che si tratta di "una minaccia globale". Una certezza che prevale su qualunque ipotesi che nel mirino ci fosse proprio l'Italia. Le vittime sono state prevalentemente italiane e giapponesi, ma "spesso i bersagli sono 'infedeli' e si spara nel mucchio. Il terrorismo - ha ricordato - colpisce in modo indiscriminto e prende a bersaglio anche Paesi a maggioranza islamica". E' per questo che "occorre abbattere il valore simbolico di Daesh" ed e' per questo che l'Italia rispondera' in maniera "unita e decisa" al terrorismo fondamentalista, "a maggior ragione dopo questa strage": "non avra' tregua da parte nostra".
Bangladesh: spari alla festa di fine Ramadan, 2 morti
Significativo l'appello rivolto dal ministro degli Esteri "alla vasta comunita' musulmana in Italia, che vive per la stragrande maggioranza in pace nel nostro Paese". Gentiloni ha sollecitato un impegno "unitario" per fronteggiare il dilagare del fondamentalismo. I terroristi, ha aggiunto, "abusano della vostra religione deturpandola: la vostra mobilitazione sara' decisiva per l'attivita' di contrasto alla radicalizzazione e per l'isolamento e la sconfitta del terrorismo".
Intanto, il Bangladesh e' stato nuovamente funestato dalla violenza fondamentalista. Una piccola bomba e' esplosa vicino a un importante luogo di raccolta dei fedeli per l'Aid el-Fitr, la festa che segna la fine Ramadan: quattro persone sono rimaste uccise, di cui tre agenti di polizia. L'attacco e' avvenuto nel corso di una preghiera a Kishoreganj, 100 km dalla capitale. Un attentatore e' stato ucciso e un altro catturato vivo. (AGI)