Roma - "A Orlando si vive una situazione di psicosi, dovuta alle informazioni frammentate e alla poca chiarezza da parte della polizia". Simone Desiato, businessman residente da anni nella città americana, descrive così l'umore degli abitanti il giorno dopo la strage al 'Pulse'. "Si parla di complici del killer - racconta all'Agi - e le forze dell'ordine non chiariscono se sia vero oppure se quell'assassino abbia agito da solo. E così accade che persone che non hanno mai preso una pistola in mano, oggi vadano in ufficio con un'arma in tasca". La comunità italiana a Orlando è piccolissima, ma Desiato ammette che anche tra i nostri connazionali si vive questa psicosi.
"C'è grande tensione anche perchè gli organi d'informazione sembrano voler nascondere qualcosa - aggiunge -. Ieri pomeriggio, per esempio, è stato evacuato un Walmart (la più grande catena di centri commerciali d'America, ndr ) a Orlando per un sospetto pacco bomba dell'Isis, ma i tg non ne hanno parlato. La notizia però è subito stata diffusa sui social e condivisa da migliaia di persone con un commento inequivocabile: 'così almeno non possono dire che non è verò".
L'imprenditore italiano spiega poi che nella comunità gay di Orlando c'è la convinzione che l'omofobia non sia il motivo principale che ha spinto il killer a compiere la strage, ma che si tratti di un'azione di terrorismo di matrice islamica. La stessa scelta del 'Pulse', inoltre, a suo giudizio è significativa: "I locali di divertimento etero sono soprattutto a Downtown, quartiere centralissimo di Orlando - spiega Desiato - che nei weekend è inaccessibile alle auto. Quelli per gay, invece, si trovano in altre zone, ma spesso sono in quartieri non proprio raccomandabili, come il più importante, 'Parlament House', sulla Obt (Orange Blossom Trail, ndr). Questo fa sì che lì vicino ci siano sempre numerose pattuglie di polizia. Cosa diversa per il 'Pulse' - conclude - che si trova in un buon quartiere e vicino a un ospedale, con ampio parcheggio e nessun poliziotto in giro". (AGI)