Roma - "Possiamo fermare i trafficanti (di esseri umani, ndr) in un anno": parola del vicepremier libico, Ahmed Miitig, il 'numero due' di Serraj, che dice pero' di aver bisogno di "aiuti per ricostruire la polizia e lo Stato libico" e l'Africa: "Non saremo una dittatura o un gendarme al servizio dell'Europa", assicura. Ma "ci vuole quello che Renzi ha chiamato 'migration compact', un progetto di tutta l'Europa di investimenti politici ed economici per l'Africa". In una lunga intervista a Repubblica, il vicepremier libico enuncia i successi contro l'Isis: "Sirte e' stata circondata, l'esercito libico che risponde al consiglio presidenziale di Tripoli ha guadagnato 1900 chilometri in 17 giorni". Non solo. "La nostra intelligence ha scoperto che dentro Sirte, tra i terroristi dell'Isis sono scoppiati scontri: si stanno sparando fra di loro". Nella lotta contro i jihadisti, nessuna rivalita' con il generale Khalifa Haftar: "Se vuole combattere, benissimo. Ma un militare deve sottostare all'autorita' politica". Al Maitig rassicura anche sul rapporto con l'Egitto: appena tornato da incontri al Cairo, il vice premier dice che con il presidente Abdel Fattah al Sisi e' andata "non bene, benissimo. Perche' il presidente al Sisi ha scoperto che non siamo i nemici che qualcuno credeva che fossimo, non siamo alleati dei terroristi". (AGI)