Il Cairo - Tre giorni dopo lo schianto dell'Airbus 320 della Egyptair, sono riprese nel Mediterraneo, al largo di Creta e davanti alle coste egiziane, le ricerche delle preziose scatole nere, i registratori di volo che saranno in grado di chiarire se la tragedia sia stata causata da un attentato terroristico o da un incidente.
"Tutti gli scenari sono al momento possibili", ha riferito il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, sottolineando che le indagini potrebbero essere molto lunghe, ma che "nessuno cerchera' di nascondere i fatti". "E' molto importante che non si prenda in considerazione un solo scenario", ha aggiunto il presidente egiziano riferendosi in particolare all'ipotesi terrorismo. Il giorno stesso del disastro il ministro dell'Aviazione civile egiziano aveva evocato l'ipotesi dell'attentato, ma l'assenza di una rivendicazione e l'emissione di allerta automatici che segnalavano fumo a bordo e una defaillance del sistema di comandi di volo hanno rafforzatola pista dell'avaria.
Navi e aerei continuano a scandagliare il tratto di mare, anche alla ricerca dei corpi dei 66 passeggeri, tra i quali 30 egiziani e 15 francesi, e ora alle ricerche si è unito un sottomarino egiziano.
Uno zaino rosa da bambino, un piccolo pezzo della carlinga, un coprisedia strappato e giubbotti di salvataggio sono stati tra i primi oggetti recuperati e mostrati sabato dall'esercito egiziano. Ma non sono stati ancora individuati, nonostante le voci circolate, le scatole nere: i 'ping' dei due registratori continueranno per 4/5 settimane, prima che le batterie si scarichino. In attesa del loro ritrovamento, l'assenza di una rivendicazione jihadista, l'emissione di allerta che segnalavano la presenza di fumo a bordo e una defaillance del sistema di comandi di volo qualche minuto prima che il velivolo precipitasse hanno fatto riabilitare nelle ultime ore la tesi dell'incidente tecnico. (AGI)