Roma - Rottami del velivolo, ma anche "un arto umano", insieme a valigie, sedili e effetti personali. Iniziano a emergere i primi ritrovamenti dell'Airbus 320 dell'Egypt Air in volo tra Parigi e Il Cairo precipitato nella notte tra mercoledi' e giovedi' con 66 persone a bordo. I resti galleggianti, trovati dalla marina egiziana all'alba, sono stati recuperati a 290 chilometri a nord dalle coste di Alessandria.
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Dopo i falsi allarmi delle ore successive al disastro, e' il primo dato certo di una tragedia le cui cause sono ancora tutte da chiarire. All'indomani del disastro infatti, e' infatti ancora buio pesto sulle cause e la dinamica che hanno fatto precipitare l'aereo.
Le autorita' egiziane hanno evocato il movente terroristico, ma ancora manca del tutto una rivendicazione dell'Isis o di qualsiasi altro gruppo jihadista, ne' sui siti di propaganda fondamentalista si registra la tradizionale euforia che precede sempre le rivendicazioni di attentati. Quel che sembra altrettanto certo e' che finora nessun passeggero e' stato trovato vivo. Secondo il ministro dell'Aviazione egiziano, Sherif Fathi, i media che dicono il contrario "speculano sul dolore dei parenti delle vittime".
"Terrorismo scenario più probabile"
"Tutte le notizie circa il ritrovamento di sopravvissuti sono false. Si tratta di notizie che giocano sui sentimenti dei parenti delle vittime", ha aggiunto Fathi. Intanto le Forze armate egiziane stanno proseguendo le ricerche nel tentativo di recuperare le due scatole nere dell'aereo e un comitato tecnico del ministero dell'Aviazione civile egiziana si e' recato ad Alessandria per esaminare i rottami del velivolo. Emergono pero' nuovi dettagli sui passeggeri del volo. Tra le vittime, infatti, ci sarebbero anche quattro cittadini algerini. Si tratta, in particolare, dei membri di una famiglia: marito, moglie e due bambini piccoli. "L'ambasciata di Algeri a Parigi sta seguendo da vicino l'evolversi della situazione", ha spiegato un portavoce del ministero degli Esteri algerino. Tre dei quattro cittadini algerini a bordo dell'aereo avevano doppia nazionalita' (francese e algerina). L'aereo trasportava in tutto 66 persone, 30 delle quali egiziane, 15 francesi, due iracheni, un britannico, un belga, un saudita, un algerino, un portoghese, un canadese, un kuwaitiano, un ciadiano, e 7 membri dell'equipaggio e tre del personale di sicurezza.
Dalla follia al terrorismo, 17 anni di stragi in volo
Il ministro egiziano dell'Aviazione aveva spiegato ieri in conferenza stampa che "un attentato terroristico e' piu' probabile di un guasto" e aveva aggiunto che l'aereo della compagnia Egyptair aveva effettuato un volo da Tunisi al Cairo prima di andare a Parigi. "L'aereo scomparso era in grado di volare dalle sei alle sette ore. I piloti non hanno riferito di alcun guasto nell'ultimo contatto alle ore 2,30", aveva detto ancora il ministro, aggiungendo che non vi e' "alcun motivo per controllare tutti i velivoli della compagnia aerea Egyptair perche', al momento, non e' possibile appurare se l'aereo sia effettivamente precipitato e se, in questo caso, ci sia stato un guasto". Quanto ai motivi che hanno causato la tragedia, il presidente egiziano, Abdul Fattah al Sisi, ha assicurato che sara' fatta chiarezza, ma il ministro degli Esteri francese, Jean-Marc Ayrault, ha riconosciuto di non aver "assolutamente alcuna indicazione sulle cause" dello schianto dell'aereo. "Tutte le ipotesi sono esaminate ma nessuna e' privilegiata perche' non abbiamo assolutamente alcuna indicazione sulle cause". "La ricerca continua e tiriamo fuori dall'acqua tutto cio' che troviamo", ha fatto sapere l'esercito egiziano. Sulle cause del disastro il governo italiano ha affermato, "non puo' andare al di la' di quanto e' evidente a tutti e che ha ripetuto in questi giorni il governo francese: al momento e' difficile dare risposte certe sulle origini, ma certamente non si puo' escludere che si sia trattato di un attentato terroristico", ha detto a Bruxelles, dove ha partecipato alla riunione della Nato, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni I rottami e gli effetti personali dei passeggeri saranno esaminati da inquirenti di Egitto, Francia e Gran Bretagna: serviranno, insieme alla scatola nera o il registratore dei dati di volo -qualora verranno recuperati- a capire il mistero. I satelliti dell'Agenzia spaziale europea hanno, intanto, identificato una chiazza d'olio nell'area in cui l'aereo e' scomparso. Nella notte al Cairo sono arrivati i tre agenti della Bea, l'organismo tecnico di indagine sugli incidenti aerei, e un consigliere tecnico di Airbus; nel primo pomeriggio hanno incontrato i colleghi dell'Aviazione civile egiziana, alla presenza del servizio di sicurezza interna dell'ambasciata francese, per aiutare l'organizzazione delle ulteriori ricerche volte. Tuttavia la parte essenziale del loro lavoro comincera' quando potranno esaminare i primi rottami recuperati. Ayrault ha intanto annunciato che sabato fara' incontrare al Quai d'Orsay i familiari dei passeggeri i con rappresentanti della procura incaricata dell'inchiesta in Francia insieme a un responsabile del Bea e ad altri organismi dello Stato nel segno della "trasparenza delle informazioni".(AGI)