Nizza. - Se si scoprisse che il disastro del volo EgyptAir MS804 e' stato causato da un atto terroristicio, la rotta Parigi-Cairo non sarebbe un obiettivo casuale. Il valore simbolico della tratta e' forte: da quando e' al potere l'ex generale al-Sisi, esiste un asse tra Francia ed Egitto che si allunga fino a Riad. Un asse che Jean Pierre Darnis, direttore del programma di sicurezza e difesa dello Iai e docente dell'universita' di Nizza, ha ricostruito per Agi e che passa per la Dassault Aviation chiamata a fornire all'Egitto 24 jet Rafale con una commessa da 5,2 miliardi di euro finanziati dall'Arabia Saudita; per la Dcns, produttrice delle due portaelicotteri Mistral e delle due corvette Gowind per un valore di tre miliardi, ma anche per un sistema di comunicazione satellitare per rafforzare la difesa egiziana. "Le relazioni con la Francia" dice Darnis, "per certi versi assomigliano a quelle che l'Egitto ha con l'Italia, ma se la valutazione politica del ruolo dell'Egitto nel Medio Oriente e' simile, diversa e' la natura dei rapporti economici in ballo. L'export francese e' quello di grosse aziende a partecipazione statale, soprattutto legate alla difesa".
"La Francia, in un'ottica di stabilizzazione del Medio Oriente, conta sull'Egitto attuale come un fattore sul quale giocare. Tra l'altro la vendita dei caccia Rafale non e' una semplice vendita di materiale militare, ma un'intesa con i sauditi lungo un asse Parigi-Cairo-Riad". Anche se "la tradizione araba e' forte in Francia" dice Darnis, "e si spalma in Maghreb e Medio Oriente" Parigi deve fare i conti con l'attenzione delle petromonarchie arabe che a fronte del disimpegno statunitense dalla regione dopo gli anni di guerra in Afghanistan e Iraq si sono trovate orfane e hanno volto stabilire legami che fossero anche garanzie di sicurezza. Questo spiega, ad esempio, l'apertura di una base francese ad Abu Dhabi, la prima in era post coloniale."I francesi hanno dimostrato di avere meno scrupoli politici di Italia e Germania quando si tratta di intervenire" spiega, "ma l'asse con Riad e il Cairo non e' l'alfa e l'omega della politica estera francese: Parigi sente il pericolo del terrorismo che viene dal Maghreb e cerca di stabilizzare quell'area". (AGI)