Londra - Tutti i sondaggi e gli exit poll lo danno per vincente ed e' cosi' che da questa sera Londra potrebbe avere il primo sindaco di fede musulmana. E' la prima volta che accade in una capitale dei 28 Stati dell'Ue. Sadiq Khan, 45enne di origine pakistana, esponente del Labour ed ex uomo forte dell'entourage dell'allora leader del partito Ed Miliband, secondo tutte le previsioni si avvia a raccogliere la maggioranza dei voti dei londinesi, mandando a casa il conservatore e vulcanico Boris Johnson, sempre piu' proiettato nella politica nazionale e nella competizione, anche in chiave pro-Brexit, con il leader dei Tory e primo ministro, David Cameron.
Trump sceglie la Brexit, "meglio Londra fuori dall'Ue"
Le elezioni di giovedi' nel Regno Unito, hanno comunque visto a livello nazionale un risultato non proprio esaltante per il partito laburista, che in Scozia ha addirittura avuto una debacle, passando dall'essere il secondo partito al parlamento semi-autonomo di Edimburgo a occupare la terza posizione per numero di seggi, 24, contro i 31 dei Tory e i 63 dello Scottish National Party, che tuttavia non e' riuscito a raggiungere la maggioranza assoluta (65 seggi).
Sempre per quanto riguarda la Scozia, la leader indipendentista dell'Snp, Nicola Sturgeon, ha parlato comunque di "storica vittoria", soprattutto per la riconferma della formazione, che nel 2014 porto' gli scozzesi a votare al referendum, poi fallito, per l'indipendenza. Ma con 63 seggi conquistati su 129, l'Snp ha perso la maggioranza assoluta.
Si votava anche in Galles e in Irlanda del Nord, sempre per i parlamenti nazionali, cosi' come si votava per due seggi del parlamento di Westminster con due elezioni suppletive (una dovuta alle dimissioni del deputato, l'altra alla morte del titolare del seggio), in diversi consigli comunali e persino per i commissari di polizia in 40 diversi distretti, grazie a una riforma che da qualche anno ha reso elettive queste cariche.
In generale, due erano tuttavia le grandi sfide legate a queste elezioni. La prima era quella della tenuta del Labour, dopo la nomina di Jeremy Corbyn a leader del partito, una nomina che ha creato non pochi mugugni per il suo essere molto a sinistra. La seconda sfida e' quella della Brexit, per la quale i britannici voteranno il prossimo 23 giugno. Con un sindaco decisamente europeista come Khan, i risultati del referendum sull'eventuale divorzio da Bruxelles potrebbero infatti essere legati agli elettori londinesi. E a livello nazionale non dovrebbe nemmeno preoccupare il relativo successo alle elezioni di ieri dell'Ukip di Nigel Farage, la formazione euroscettica che e' alleata del Movimento Cinque Stelle italiano all'Europarlamento. Inoltre, fanno notare molti analisti, se Khan dovesse essere confermato a Londra, si tratterebbe anche di uno stop al partito conservatore, che nella capitale aveva puntato tutto su Zac Goldsmith, ricco giornalista ambientalista, proveniente da una famiglia di miliardari. (AGI)