Roma - Pressing della diplomazia per salvare la tregua in Siria e riportare la calma ad Aleppo, la martoriata città dove si continua a morire. L'annuncio di un "regime di calma", di fatto il congelamento delle ostilità, ad Aleppo potrebbe arrivare "nel giro delle prossime ore", ha detto il ministro degli esteri russo, Serghei Lavrov. Ed è l'unico spiraglio in una ennesima giornata buia.
Un tempo la seconda città più fiorente del Paese, Aleppo è stata bombardata nuovamente e colpito un altro ospedale. Ancora incerto il bilancio delle vittime, ma ci sono sicuramente morti e feriti: le immagini dell'agenzia russa Ruptly mostrano scene di devastazione e morte. Secondo i media di Stato, i ribelli hanno colpito l' ospedale al-Dabit in un settore controllato dal regime, il quartiere centrale di Mohafaza. Secondo l'agenzia Sana, ci sono stati almeno tre morti e 17 feriti, ma tv siriana parla di decine di vittime. Il sito Al Masdar News scrive che a colpire l'ospedale sono stati i ribelli dell'esercito libero siriano e del Fronte al Nusra e che l'ospedale è stato centrato da diversi razzi. Attivisti locali hanno riferito che diversi corpi sono stati estratti dalle macerie dell'ospedale ancora in fiamme. E non basta: perchè l'agenzia Sana riferisce di altri bombardamenti in quartieri controllati dal regime, in cui sono morti 11 persone tra cui un bambino.
Ad Aleppo i combattimenti sono ripresi il 22 aprile e da allora sono morti 250 civili, tra i quali almeno una cinquantina di bambini. L'inviato speciale dell'Onu, Staffan De Mistura è volato a Mosca per sollecitare l'aiuto russo e ha chiesto esplicitamente al capo della diplomazia di "mettere di nuovo in pista" il tema del congelamento delle ostilità. De Mistura -che domenica aveva incontrato a Ginevra il capo della diplomazia americana, John Kerry- ha aggiunto di aver chiesto l'aiuto "sia di Russia sia di Stati Uniti", sottolineando che anche la sorte dei colloqui di pace intersiriani è strettamente legata alla cessazione delle ostilità ad Aleppo. Lavrov ha ribadito anche che per Mosca "non c'è alternativa ad una soluzione politica".
E' intervenuto anche il Vaticano: il segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, si è augurato che "la tregua in Siria regga e si possa trovare una soluzione politica: questa -ha detto- è la nostra speranza".e domani, mercoledi' si terrà a Berlino un vertice franco-tedesca con l'Onu alla presenza dell'opposizione siriana. Oltre a De Mistura, partecipano il coordinatore dell'opposizione siriana, Riad Hijab, e i capi delle diplomazia tedesco e francese, Frank-Walter Steinmeier e Jean-Marc Ayrault. Obiettivo "creare le condizioni per il prosieguo dei negoziati di pace a Ginevra, ridurre la violenza e migliorare la situazione umanitaria". (AGI)