Tripoli - Il consiglio presidenziale "invita le Nazioni UnitE, i Paesi Ue e la comunità internazionale ad aiutare la Libia a conservare le sue risorse" petrolifere. Lo afferma una nota del governo guidato da Fayez al-Serraj, che lancia un allarme sul rischio di potenziali attacchi terroristici contro i terminal petroliferi del paese, e fa appello alle milizie che difendono i pozzi di fare il possibile per respingere la minaccia. Il Consiglio di presidenza invita i paesi vicini della Libia ad intensificare la cooperazione con Tripoli per sventare questi attacchi e fermare il flusso di "foreign fighters" (combattenti stranieri) "come parte degli sforzi nazionale per combattere l'Is e l'immigrazione illegale".
Le milizie petrolifere comandate da Ibrahim Jadhran - rimasto ferito pochi giorni fa in un attacco lanciato dallo Stato islamico (Is) contro un terminal petrolifero di Brega, nella Cirenaica - sono rimaste a lungo neutrali nella contesa del potere fra Tripoli e Tobruk, ma hanno recentemente annunciato l'intenzione di collaborare con il Consiglio di presidenza sostenuto dall'Onu. Il comunicato diffuso dall'organismo guidato dal premier Fayez al Sarraj avverte che gli attacchi saranno probabilmente condotti dalle milizie pro-Gheddafi e dai gruppi di ribelli africani come Adl Wal Musawah (Giustizia e uguaglianza) allo scopo di mettere in ginocchio il paese, considerando che il petrolio e' fondamentale per le casse libiche.
"Interverremo solo se il Governo Serraj chiederà a noi e al resto della comunità internazionale, un sostegno. E solo insieme alla comunità internazionale. Pronti a un ruolo forte ma niente avventure". Lo ha detto il premer Matteo Renzi, in una intervista a Repubblica, a proposito di un intervento militare in Libia. Renzi ha anche avuto una conversazione telefonica questa mattina con il Primo ministro libico Fayez al-Sarraj. Al centro del colloquio la situazione in Libia, alla vigilia della riunione Quint di oggi a Herrenhausen. (AGI)