Roma - "C'è mezzo milione di persone pronto a partire, con le nostre forze non ce la faremo mai, abbiamo bisogno di aiuto al più presto, dall'Italia e dall'Europa". Lo dice Alì Mustafà Rugibani, Incaricato d'affari dell'Ambasciata di Libia presso la Santa Sede, che chiede a Roma e a Bruxelles un aiuto per stabilizzare la situazione in Libia ed evitare che un enorme flusso di migranti provenienti dai paesi africani cerchi la via del Mediterraneo centrale sbarcando sulle coste italiane.
"Serve una soluzione immediata - dice Rugibani - e la soluzione dovrebbe essere un accordo con l'Unione europea sul modello di quello siglato da Bruxelles con la Turchia. Abbiamo centinaia di migliaia di persone che premono ai confini del nostro Paese e mezzo milione sono pronti a partire, le milizie che operano sul territorio stanno lucrando su questi traffici, bisogna fermarli". Rugibani, intervenendo al convegno "Libia e Serraj: la svolta nel governo di unità nazionale?", promosso dalla Camera di Commercio italo-libica, aggiunge che "la questione della sicurezza in Libia oggi è la principale delle questioni, la più importante. Se non si risolve questo passaggio tutto il resto sarà inutile. Abbiamo centinaia di chilometri di costa, 7.200 chilometri di frontiere terrestri, l'Europa deve aiutarci, con le nostre forze non ce la faremo mai. E' necessario ricostituire un esercito, delle forze di polizia, dei servizi di sicurezza".
Il diplomatico, che ha partecipato alla rivoluzione contro il regime di Gheddafi ed è stato ministro del Lavoro del primo governo libico del post Rais, apprezza la proposta che l'Italia sta sottoponendo in queste ore all'Europa, ovvero una sorta di 'migration act' per dare risposte alla questione migranti. "Ma serve di più' - aggiunge - serve un accordo come quello che l'Europa ha fatto con la Turchia". Rugibani infine, si dice convinto del fatto che il governo di concordia nazionale del premier designato Fayez al-Serraj otterra'' la fiducia dei parlamentari della Camera dei Rappresentanti libica: "ho parlato proprio qualche giorno fa con al-Serraj, sono certo che la sua iniziativa avrà successo". (AGI)