Roma - Svolta nelle indagini sull'omicidio di Valentina Tarallo, la ricercatrice italiana uccisa ieri a Ginevra a colpi di spranga. Secondo il racconto di alcuni ragazzi italiani, durante uno dei viaggi collettivi in auto per raggiungere Torino, avrebbe detto loro di aver frequentato un ragazzo africano e di avere interrotto la relazione a causa delle differenze culturali e dell'eccessiva gelosia di quest'ultimo. Un tassello che avvalorerebbe la pista alternativa alla rapina, che in un primo momento pareva essere il movente del delitto. Secondo fonti della polizia, inoltre, la giovane conosceva il suo assassino che secondo alcuni testimoni sarebbe un uomo di origine africana tra i 20 e i 30 anni, alto circa 1 metro e 90.
Tristezza tra i torinesi a Ginevra
Valentina stava rientrando a casa, intorno alle 23 di ieri, quando è stata aggredita. E' morta per ferite alla testa dopo il ricovero in ospedale. L'agguato è avvenuto lungo il viale La Croisette, nei pressi di un ospedale psichiatrico cittadino. L'uomo, secondo il quotidiano Le Matin, è fuggito e ha abbandonato sul posto l'arma del delitto, una spranga lunga 60-70 centimetri. La giovane, laureata in Biotecnologie all'università di Torino, si trovava in Svizzera per un dottorato in Fisiologia cellulare e metabolismo. (AGI)