Roma - "L'attivita' mirata di contrasto sin qui realizzata ha comportato una drastica riduzione della capacita' di finanziamento di Daesh: in particolare, secondo stime recenti, la capacita' di offrire salario ai combattenti si sarebbe ridotta del 40%". Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, concludendo i lavori del convegno su "Le rotte dei traffici illeciti in Europa e nel Mediterraneo" promosso da Priorita' Cultura e Iai a Palazzo Giustiniani. "Quest'ultimo rappresenta un elemento di crisi nella strategia di Daesh molto significativo - ha sottolineato il titolare della Farnesina - e di grande interesse per l'intelligence, visto che potrebbe costituire un incentivo al ritorno dei foreign fighters nei rispettivi Paesi di origine, con tutti i rischi connessi". Nel 2015, ha ricordato il ministro, "il bilancio di Daesh era di circa 1,3 miliardi di dollari, frutto in primo luogo dei depositi bancari dei territori occupati e poi del contrabbando di petrolio, del traffico di opere d'arte e del riciclaggio. Il naturale assottigliarsi dei depositi bancari e il contrasto alle altre forme di . finanziamento sta dando risultati importanti". "Le capacita' di finanziamento dell'Isis rispetto allo scorso anno si sono sostanzialmente dimezzate", ha confermato Marco Minniti, sottosegretario con delega all'intelligence. "E' un risultato importante - ha sottolineato Minniti - ottenuto soprattutto grazie all'attivita' specifica di contrasto. Non siamo nell'anno zero nella lotta all'Isis, e' sbagliato trasmettere l'idea che siamo alle prese con un nemico invincibile. Quella che ci aspetta e' una partita sicuramente dura, difficilissima, che non prevede pareggi e che noi riusciremo a vincere a patto di suonare contemporaneamente quattro tasti fondamentali: la prevenzione, attraverso l'intelligence; la risposta militare; i tagli ai finanziamenti; la partita politico-diplomatica. Quello che serve - ha concluso Minniti - e' un'assunzione comune di responsabilita' da parte della comunita' internazionale". (AGI)