Roma - "E' folle che l'Europa risponda con i gas lacrimogeni alla richiesta di aiuto che viene da persone che spesso fuggono dalla guerra, soprattutto quando si tratta di bambini: noi siamo convinti che il modo in cui si sta implementando l'accordo tra la Ue e la Turchia sia inumano e illegale". Lo dice all'AGI, Giovanna Di Benedetto, portavoce di Save the Children, commentano gli scontri tra polizia macedone e migranti a Idomeni, alla frontiera tra Grecia e Turchia. "Ero a Idomeni un mese e mezzo fa e la situazione e' drammatica, le condizioni in cui vivono le persone e in particolare i minori e' inaccettabile", aggiunge Di Benedetto ricordando che Save the Children ha gia' piu' volte chiesto alla Ue di sospendere i rinvii. "Si stanno prediligendo i controlli delle frontiere agli esseri umani e questo e' davvero inaccettabile, a maggior ragione per i bambini".
A Idomeni, dove secondo le cifre ufficiali stazionano circa 12 mila migranti, "c'e' circa il 36-37% di minori, quindi circa 4 mila ragazzi e bambini. Un numero altissimo, soprattutto se si immagina che dal gelo di questi mesi, diventera' un dramma d'estate con il caldo. E' pericolosissimo per la sicurezza per le condizioni igienico sanitario". Ma Idomeni non e' l'unica realta' drammatica, conclude Di Benedetto, "ci sono alcune realta' che si sono trasformate in veri e propri centri di detenzione, come ad esempio Moria, l'hot spot dell'isola di Lesbo, dove vivono in condizioni terribili circa 3.300 persone e oltre mille bambini e le famiglie continuano a arrivare. Li' non e' garantita alcuna sicurezza ne' protezione, siamo preoccupati per il benessere fisico e mentale di tutte le persone che sono li'". (AGI)