Roma - Giulio Regeni era seguito dagli 007 egiziani che lo pedinavano per i suoi rapporti con lavoratori e sindacalisti. Questa l'ultima clamorosa novità sulla vicenda del giovane ricercatore italiano scomparso il 25 gennaio scorso e trovato cadavere il 3 febbraio sulla strada che collega il Cairo con Alessandria d'Egitto. Fonti della sicurezza egiziana citate dal quotidiano "al Akhbar", sostengono che il ministero dell'Interno avrebbe preparato un dossier completo sullo scenario nel quale è avvenuto il delitto.
La notizia del pedinamento, se confermata, proverebbe il coinvolgimento degli apparati statali del Cairo nella vicenda. Gli inquirenti egiziani, secondo il giornale, avrebbero preparato un dossier "completo" su Regeni, contenente tutti i suoi spostamenti e gli incontri tenuti prima della sua scomparsa. Nel rapporto cheuna delegazione della sicurezza egiziana "consegnerà il 5aprile al procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, ci sonoanche i risultati di indagini compiute dagli inquirentiegiziani sugli incontri del giovane ricercatore conlavoratori e sindacalisti al Cairo", si legge su "al Akhbar". Lo stesso giorno il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, riferirà alla Camera sugli sviluppi del caso.
Il giornale egiziano sottolinea come il rapporto contenga "molti documenti e informazioni importanti" tra cui "foto" e "tutte le indagini su Regeni dal suo arrivo al Cairo fino alla sua scomparsa", oltre ai suoi incontri con i lavoratori e i responsabili di alcuni sindacati sui quali conduceva ricerche e studi. Nel dossier vi sarebbero anche le dichiarazioni dettagliate degli amici, dei testimoni e gli ultimi spostamenti di Regeni al Cairo, oltre alle dichiarazioni dei suoi vicini di casa. La documentazione conterrebbe anche dettagli sull'uccisione dei membri della banda che aveva con sè i documenti di Regeni. Intanto oggi in Procura a Roma, si è svolto un vertice tra il pm Sergio Colaiocco e il 'pool' investigativo di Ros e Sco rientrato l'altro giorno dalla lunga trasferta al Cairo dove ha seguito le indagini sulla morte di Regeni. L'incontro, organizzato in vista dell'appuntamento del 5 aprile quando nella sede della Criminalpol sull'Anagnina i nostri investigatori si confronteranno con una delegazione della sicurezza egiziana, è servito per relazionare il magistrato di quanto fatto al Cairo e fare il punto delle indagini.
In attesa di conoscere quello che la controparte egiziana vorrà consegnare martedì prossimo, pm e investigatori hanno convenuto sulla necessità e sull'importanza di acquisire, tra i tanti atti più volte richiesti all'Egitto, i tabulati telefonici riconducibili al cellulare di Regeni (che non è mai stato ritrovato) e ad una decina di persone che possono aver avuto contatti o frequentazioni con il ricercatore nei giorni che hanno preceduto la sua scomparsa. (AGI)