Bruxelles - Un alibi basato sui tabulati telefonici: sarebbe questa la novita' che ha permesso a Faysal Cheffou, il trentenne giornalista free lance sospettato di essere "l'uomo col cappello" della strage all'aeroporto di Zaventem, di essere rilasciato dopo 24 ore dai magistrati belgi. Lo ha rivelato il suo avvocato, Olivier Martins. Cheffou, ha spiegato il legale all'emittente Rtbf, "ha fornito un alibi a livello di telefonia, affermando che era a casa sua al momento degli attentati" e "ha ricevuto delle chiamate".
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Dall'esame del traffico telefonico e del cellulare di Cheffou sarebbero arrivati elementi "a sua discolpa", anche se il giornalista free lance resta indagato per terrorismo. L'avvocato, peraltro, ha affermato che il suo assistito si è dichiarato innocente e ha respinto tutte le accuse. "E' contro l'Isis e non ha alcun collegamento con i terroristi coinvolti nell'attentato", ha assicurato Martins.
La scarcerazione del sospetto e' stata criticata dai media e dallo stesso sindaco di Bruxelles, Yvan Mayeur, il quale ha ricordato che "questo personaggio e' venuto ad agitare i rifugiati e ha aggredito rappresentanti dell'Ong Medecins du Monde" e per questo ne aveva gia' chiesto in passato l'arresto.
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Lunedi' era emersa la notizia di un passaggio in Italia dei terroristi delle stragi di Parigi e Bruxelles. Il kamikaze nella metro di Maalbeek, Khalid El Bakraoui, il 23 luglio aveva dormito a Treviso mentre era diretto ad Atene.
Bakraoui, ha rivelato Skynews24, avrebbe anche usato l'identita' di un ex calciatore dell'Inter, il belga-marocchino Ibrahim Maaroufi, per affittare una casa a Charleroi. Il primo agosto Abdeslam Salah, mancato kamikaze a Parigi, si era invece imbarcato a Bari per la Grecia e era poi passato dal capoluogo pugliese per tornare in Belgio.
In Francia resta agli arresti Reda Kriket, il francese di 34 anni fermato giovedi' scorso vicino a Parigi per il sospetto che pianificasse un attentato terroristico. Kriket avrebbe vissuto dal 2011 al 2014 nel distretto Ixelles, a Bruxelles, dove sarebbe entrato in contratto con l'imam-reclutatore Khalid Zerkani accettando di partire per la Siria. (AGI)