Bruxelles - Bufera sul ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, che aveva lamentato un approccio "naif" delle autorita' belghe di fronte alle "comuni" di estremisti formatesi in alcuni quartieri di Bruxelles. "Penso" aveva dichiarato all'emittente Lci poche ore dopo le stragi nella capitale belga, "che vi sia stata una volonta' o mancanza di volonta' da parte di certi responsabili politici, forse per favorire una buona integrazione ma forse anche per un certo approccio naif, di lasciare che queste 'comuni' si sviluppassero". Dopo una raffica di critiche dal Belgio e dalla stessa Francia, e' intervenuto il premier francese, Manuel Valls, che ha indirettamente redarguito il suo ministro invitando a "fare attenzione" a non apparire divisi sulla lotta al terrorismo. "Non voglio dare lezione ai nostri amici belgi", ha dichiarato a France 1, "anche noi abbiamo interi quartieri sotto il controllo di narcotrafficanti ed estremisti".
Su Sapin si era abbattuta un'autentica tempesta di critiche: "Di fronte a un popolo che soffre", lo aveva bacchettato la vice-presidente del Partito socialista belga, Laurette Onkelinx, "c'e' bisogno di solidarieta' e non di gente che impartisce lezioni". Di parole "vergognose" ha parlato l'ex ministro per le Aree urbane francese Francois Lamy, socialista, mentre la deputata socialista francese Chantal Guitet ha osservato che e' facile dare giudizi "stando a bordo campo". Sapin si e' poi giustificato per quello che ha definito un "malinteso", spiegando di aver solo voluto parlare "in generale sul terrorismo" e ribadendo "tutta la solidarieta'" al Belgio in un messaggio al collega Johan Van Overtveldt. (AGI)