Bruxelles - Dopo l'arresto del super-terrorista Salah Abdeslam, continua la caccia ai complici del commando di Parigi. In Belgio sono scattate le ricerche del 24enne Najim Laachraoui, il cui dna e' stato ritrovato sull'esplosivo usato per le stragi del 13 novembre. Il giovane, riparato il Siria nel febbraio 2013, e' ricercato dal 4 dicembre, e sarebbe tra gli uomini piu' a vicini a Salah. "Oggi abbiamo fatto un punto, ma l'inchiesta e' ben lontana dall'essere conclusa, ci sono altre persone da trovare", hanno fatto sapere in una conferenza stampa congiunta a Bruxelles il procuratore federale belga, Frederic Van Leeuw, e quello capo di Parigi, Francois Molins.
Questi ultimi hanno anche lanciato un allarme sul fenomeno della "radicalizzazione" di giovani belgi e francesi che conosce un "aumento preoccupante". "Stiamo lavorando su un'enormita' di dossier, oltre a quello sulla strage di Parigi - ha detto il procuratore Van Leeuw - nel 2015 si sono aperti 315 nuovi dossier e 60 solo dall'inizio del 2016". "Anche in Francia il fenomeno conosce la stessa dinamica - ha confermato Molins - abbiamo 244 affari in corso che riguardano 672 individui".
Intanto trapelano ulteriori dettagli sull'ex primula rossa Abdeslam. "Sono contento che sia finita, non ne potevo piu'", avrebbe confessato il kamikaze mancato. Secondo quanto riferisce il giornale fiammingo Het Nieuwsblad, il terrorista avrebbe prima tentato la fuga dal retro ma, visto l'impressionante schieramento di forze, si sarebbe precipitato fuori dalla porta principale, finendo colpito alla gamba da un poliziotto.
Salah continua a collaborare con le autorita' anche se il suo avvocato, Sven Mary, ha precisato che non vuole diventare "un informatore". Il penalista ha confermato che il suo cliente e' apparso in qualche modo "sollevato" per il fatto di essere stato preso e che la caccia fosse finita. Abdeslam ha "informazioni di grande valore" per gli investigatori ma "non ha mai detto di voler diventare un informatore", ha puntualizzato il legale, precisando che il jihadista è "di importanza capitale per questa indagine, direi che vale oro, collabora, parla, non usa il diritto a restare in silenzio". Quanto alla richiesta di estradizione in Francia, per l'avvocato "non c'e' una sola ragione per la quale non dovrebbe essere trasferito in Francia, tutto quello che voglio e' controllare la legittimita' dell'ordine di arresto europeo". "Faccio il mio lavoro, non si tratta di guadagnare tempo, sara' il magistrato a decidere dove va".
Intanto, sempre oggi pomeriggio a Parigi il presidente francese Francois Hollande ricevera per la prima volta all'Eliseo i parenti delle vittime del 13 novembre. (AGI)