Mosca - Russia ed Europa si completano a vicenda e devono siglare un grande accordo di cooperazione, se vogliono vincere la sfida della globalizzazione, ma Mosca non deve cedere alla "pericolosa tentazione" di dividere i paesi europei. E' questo il messaggio della conferenza tenuta oggi a Mosca dall'ex premier italiano Romano Prodi. Davanti a diplomatici, esperti e giornalisti, invitato dal ministero degli Esteri russo Prodi ha parlato dei rapporti tra Unione europea e Russia, che ha poi spaziato fino al Medio Oriente e ai diritti delle minoranze sessuali. Prima di tutto, ha tenuto a rassicurare i presenti che l'Unione europea "è ancora una grande potenza economica", dove oggi "c'è più desiderio di integrazione, che di disintegrazione".
La crisi dei migranti "è di certo un problema di non facile gestione", ha ammesso, ma per risolverlo è indispensabile un accordo forte contro il terrorismo che ovviamente comprenda anche la Russia. Pur ammettendo che le relazioni bilaterali tra Ue e Mosca "vanno sempre peggio", Prodi si è detto "sorpreso" dal constatare che "un paese in una situazione difficile come la Russia, sotto sanzioni e col crollo del prezzo del petrolio, possa dare le carte sull'arena internazionale".
Questo "è conseguenza di scelte molto intelligenti nella difficile aerea del Medio Oriente". Ma affinché la politica estera russa risulti efficace sul lungo termine, "deve essere accompagnata" da un accordo economico con uno dei big player mondiali, che secondo il professore deve essere proprio l'Europa. "L'Unione economica eurasiatica (Russia, Bielorussia, Kazakistan Kirghizistan e Armenia) è buona, ma non sufficiente", ha spiegato, smentendo poi le convinzioni di chi vede l'Eurasia come un competitor e non un possibile partner di Bruxelles.
"Russia e Europa sono complementari come whisky e soda: - ha ribadito - per noi la Russia non è solo grande mercato e un fornitore di energia, ma anche un partner culturale, per la Russia invece l'Europa è lo strumento necessario per essere meno dipendente dall'energia".
"La diversificazione dell'economia russa avverrà solo con un forte accordo di integrazione con l'Europa e non solo con un solo paese europeo", ha aggiunto riferendosi senza citarla alla Germania, con cui Mosca ha siglato l'accordo per il raddoppio del gasdotto Nord Stream, già in passato fortemente criticato dall'ex presidente della Commissione europea come elemento di divisione all'interno dell'Ue. In questo senso, ha ammonito Prodi, la Russia non deve cedere alla "pericolosa tentazione di dividere i paesi europei", anche perché questo risulterebbe controproducente. La Cina, a suo dire, è per Mosca "forse" un'alternativa, ma per ora le relazioni bilaterali "non hanno segnato grandi progressi". Dal canto suo, anche l'Europa deve essere attenta perché con la politica delle sanzioni il "rischio è quello di demonizzare la Russia". "Se la tendenza continua - ha avvertito Prodi - vi è un pericolo di incomprensione e di sentimento anti-russo". La Russia deve accettare l'Europa così com'è e viceversa, ma sempre nel rispetto. Questa è la precondizione per una qualsiasi futura cooperazione", ha concluso. (AGI)