Columbus (Ohio) - E adesso i repubblicani moderati puntano sull'"eroe" tranquillo John Kasich. Forte della vittoria nel suo Ohio, dove e' governatore, e dopo il ritiro di Marco Rubio, e' lui l'uomo che potrebbe fermare il tornado Donald Trump, o almeno rendergli la vita molto piu' difficile. Nato in una cittadina industriale della Pennsylvania, papa' postino di origine ceca e mamma figlia di immigrati croati, si trasferisce in Ohio ai tempi del college. Dal 1983 al 2001, per ben otto mandati, e' eletto alla Camera dei Rappresentanti. Dopo una pausa (durante la quale, tra l'altro, lavora nel privato per Lehman Brothers e Fox), ritorna in politica, candidandosi alla guida dell'Ohio e riuscendo a battere di misura il governatore uscente Ted Strickland. Viene poi confermato nel 2014.
L'anno seguente la big decision: tentare, o meglio ritentare (ci aveva gia' provato ma aveva mollato per mancanza di fondi) la grande corsa alla Casa Bianca. Da allora ha sempre cercato di proporsi come il candidato che unisce, il leader della maggioranza silenziosa che ama il pragmatismo e odia le polemiche. Praticamente l'anti-Trump. C'e' un'immagine che, forse piu' di tutte, rappresenta il messaggio di Kasich: siamo in un comizio in South Carolina e un giovane prende la parola per raccontare le sue vicissitudini personali. Il candidato repubblicano, camicia a quadretti e microfono in mano, lo ascolta serio e poi si avvicina e lo abbraccia a lungo. Il video, diventato virale e diffuso dalla Cnn, fa da contraltare ai comizi di Trump all'insegna della virilita' con l'immancabile contestatore trascinato via dalla sicurezza.
"Marito, padre, amico, persona di fede, leader, agente del cambiamento": si presenta cosi' sul suo sito dove appare anche in compagnia della moglie Karen, mamma a tempo pieno, e delle due figlie gemelle di 16 anni, Emma e Reese. I suoi detrattori ma anche molti analisti sostengono che il mito del moderato Kasich sia, in realta', un falso, visto che e' un conservatore ortodosso e un pasionario della lotta all'aborto. Nel concedergli il suo endorsement, a fine gennaio, il New York Times lo ha pero' descritto come "l'unica scelta plausibile per i repubblicani stufi dell'estremismo e dell'inesperienza in mostra in questa corsa". Mentre l'amico ed ex governatore della California, Arnold Schwarzenegger, lo ha definito un "eroe dell'azione' che "ha assestato colpi seri" come parlamentare a Washington, specie come presidente della commissione Bilancio che - con lui - e' riuscita per la prima volta in 30 anni a riportare il bilancio federale in pareggio. Prima dell'Ohio, Kasich si era messo in mostra con il secondo posto in New Hampshire.
Ora la vittoria nel suo Stato lo rilancia come unico oppositore credibile al magnate Trump, visto che l'altro candidato ancora in corsa, Ted Cruz, e' considerato piu' un outsider. Dal punto di vista matematico, e' quasi impossibile che Kasich possa ottenere i delegati necessari avere la nomination. Ma l'establishment potrebbe puntare su di lui per impedire che Trump faccia l'en plein. Obiettivo: arrivare alla convention a Cleveland - proprio nell'Ohio - senza un nome gia' prescelto; uno scenario che consentirebbe, pur con qualche strappo, di incoronare un altro candidato a piacere. Lui, con la sua lunga esperienza di strategie politiche e la sua conoscenza delle dinamiche di Washington, sembra aver capito perfettamente il gioco. E la scorsa settimana all'Abc aveva delineato proprio un contesto di questo genere. "Nessuno avra' i numeri", aveva predetto. (AGI)