Mosca - Il personale tecnico della base aerea russa di Hmeimim, nella provincia di Latakia in Siria, ha iniziato a preparare il ritiro parziale ordinato ieri dal presidente Vladimir Putin. Lo ha reso noto il ministero della Difesa in un comunicato. I tecnici, si legge nella nota, stanno preparando gli aerei "per voli a lungo raggio verso aerodromi permanenti dislocati nella Federazione russa".
Gli uomini di Mosca stanno caricando di "equipaggiamenti e materiale" i mezzi dell'aviazione militare preposti al trasporto, che saranno scortati fino in Russia. Putin ha ordinato ieri il ritiro di "gran parte" delle forze russe in Siria, dove Mosca aveva iniziato raid aerei al fianco del regime di Damasco, il 30 settembre scorso. Non è chiaro quanto personale militare la Russia abbia dispiegato, ma stime Usa parlando di un numero tra i 3.000 e i 6.000 uomini. Il Cremlino ha comunque sottolineato che la base aerea di Hmeimim e quella navale di Tartus continueranno a operare normalmente. Il regime siriano ha fatto sapere ieri che l'operazione di ritiro è stata accuratamente concordata da Damasco e Mosca.
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Nonostante il ritiro iniziale delle truppe, Mosca continuerà i raid aerei contro le forze anti-Assad come Isis e i qaedisti del fronte Jubath al Nusra. Lo ha chiarito il viceministro della Difesa russo Nikolai Pankov. "E' ancora troppo presto di parlare di una vittoria sul terrorismo. Le forze aeree russe hanno il compito di continuare a colpire gli obiettivi terroristici", ha chiarito mentre prosegue il ritiro del grosso delle squadriglie di caccia-bombardieri. Mosca non ritira le temibili batterie anti-aeree S-400, il fiore all'occhiello dei suoi sistemi d'arma. Le S-400 da sole sono in grado di intercettare e abbattere qualsiasi velivolo nel raggio di 400 km nella sua versione più aggiornata. Lo ha annunciato il capo di gabinetto del Cremlino, Serghei Ivanov: "Manterremo una protezione efficace per la parte delle nostre truppe che restano in Siria".
Il ritiro di gran parte del contingente russo dalla Siria non indebolirà comunque la lotta al terrorismo, anzi la rafforzerà. Lo ha assicurato il direttore dei servizi segreti russi (Fsb), Aleksandr Bortnikov, citato dalla Tass. "Non solo non affievoliremo ma anzi rafforzeremo questa lotta - ha detto - continueremo a combattere il terrorismo sia da soli che con i nostri partner", ha aggiunto ricordando che il terrorismo è un problema che riguarda tutta la comunità internazionale e che la Federazione russa "è impegnata nel raggiungimento degli obiettivi che si è preposta".
La decisione della Russia di avviare il ritiro delle sue forze in Siria può essere il "preludio" alla revoca graduale delle sanzioni occidentali. Lo ha detto alla Ria Novosti una fonte diplomatica a Bruxelles. "Non escludo che la decisione della leadership russa possa essere il 'preludio' per la cancellazione graduale da parte dell'Occidente delle sanzioni contro la Russia", ha detto la fonte, sottolineando che "in ogni caso la Russia è diventata un attore chiave sulla scena internazionale". (AGI)