Roma - La Procura di San Paolo ha chiesto l'arresto di Lula per l'accusa di riciclaggio di denaro e falsificazione di documenti. Sotto accusa anche la moglie di Lula, Marisa Leticia. Per la Procura l'arresto sarebbe necessario per evitare le possibilita' di fuga. La richiesta della Procura sara' esaminata da un Giudice penale della regione. Il Partito brasiliano dei Lavoratori, di cui Lula fa parte, ritiene che la richiesta della Procura sia "senza fondamento" e che risponda solo a "necessita' mediatiche". Per il Presidente del Pt, Rui Falcao, la Procura agisce "senza prove". Il Pt conferma la mobilitazione nel Paese a difesa di Lula dal 18 al 31 marzo.
Una settimana fa la polizia brasiliana ha perquisito la casa dell'ex presidente nell'ambito dell'inchiesta sullo scandalo Petrobras. L'inchiesta prende il nome del colosso petrolifero statale che ha distribuito oltre 2 miliardi di dollari in mazzette a politici del Partito dei Lavoratori, di cui Lula è stato leader.
L'ipotesi è che Lula, quando era alla guida del Paese, tra il 2003 e il 2010, abbia tratto benefici dallo schema corruttivo che vedeva al centro il colosso energetico brasiliano, ottenendo vantaggi per se stesso, il suo Partito dei Lavoratori, o anche per il suo governo. Il nome di Lula è stato fatto da alcuni accusati che hanno deciso di collaborare in cambio di una riduzione di pena. L'inchiesta dunque si avvicina sempre più sia a Lula che al suo successore, l'attuale presidente Dilma Rousseff, presidente del Consiglio di amministrazione di Petrobras negli anni dello scandalo.
La polizia sta cercando documenti in 3 Stati, compreso San Paolo, dove vive l'ex presidente, ma non ha indicato i nomi delle persone coinvolte né se Lula sarà chiamato a testimoniare. Secondo la stampa brasiliana è stata perquisita l'abitazione del figlio, Fabio Luiz Lula da Silva, noto anche come Lulinha. (AGI)