San Paolo del Brasile - Luiz Inacio 'Lula' da Silva, già presidente del Brasile, è stato fermato a San Paolo e condotto al quartier generale cittadino della polizia federale, presso l'aeroporto di Congonhas, dopo che gli agenti ne avevano perquisito l'abitazione, quelle di alcuni parenti, tra cui il figlio Fabio Luiz, e gli uffici della fondazione che porta il suo nome nell'ambito delle indagini sullo scandalo 'Petrobras'. Secondo un portavoce dell'ex capo dello Stato e leader sindacale, Jose Chrispiniano, questi sarà adesso sottoposto a interrogatorio per corruzione e riciclaggio.
Come confermato dagli stessi inquirenti, altri dieci fermi e 32 perquisizioni sono stati condotti complessivamente in tre Stati, Bahia e Rio de Janeiro oltre a quello paulista. L'inchiesta prende il nome del colosso petrolifero statale che distribuì oltre 2 miliardi di dollari in mazzette a politici del Partito dei Lavoratori, di cui Lula è stato il capo dal 1980 al '94.
L'ipotesi è che, quando era alla guida del Paese sud-americano fra il 2003 e il 2010, abbia tratto benefici dallo schema corruttivo che vedeva al centro la compagnia energetica pubblica, ottenendo vantaggi per se stesso, la sua formazione politica e forse addirittura per il governo dell'epoca. Il nome di Lula è stato fatto da alcuni individui sotto accusa che hanno deciso di collaborare in cambio di una riduzione di pena. Il lavoro degli investigatori si avvicina dunque sempre di più sia a Lula sia al suo successore, l'attuale presidente Dilma Rousseff, al vertice del consiglio di amministrazione di 'Petrobras' negli anni in cui la discussa vicenda avrebbe preso corpo. (AGI)