Teheran - Cresce il sostegno per riformisti e moderati, mentre i conservatori sarebbero in calo: e' quanto emerge dai primi risultati parziali delle elezioni in Iran per il rinnovo del Parlamento e dell'Assemblea degli Esperti.
I candidati riformisti alle elezioni iraniane sono largamente in testa a Teheran. Secondo i risultati parziali che riguardano il 44% dei voti, nella capitale del Paese i riformisti sono in netto vantaggio sui conservatori. Circa 1,3 milioni di elettori su un totale di 2,9 milioni, hanno votato a favore della coalizione dei riformatori e dei moderati, che dovrebbe quindi portare a casa 29 dei 30 seggi della capitale. I primi dati ufficiali sembrano dunque indicare una prevalenza degli uomini legati al presidente, il moderato Hassan Rohani; in Parlamento, dunque, dovrebbero approdare meno estremisti 'principalisti' (conservatori) a fronte dell'aumento della presenza di indipendenti, riformisti e dei loro alleati.
L'affluenza delle prime elezioni tenute in Iran dopo lo storico accordo sul nucleare a luglio e la revoca delle sanzioni a gennaio, e' pari al 60% degli aventi diritto: hanno votato circa 33 milioni di iraniani su 55 milioni di cittadini chiamati alle urne.
Finora lo spoglio ha riguardato 27 seggi sui 290 del Parlamento: 9 sono andati a candidati indipendenti, 6 ai 'principalisti' e 4 alla lista di riformisti. Cinque seggi saranno assegnati in un secondo turno elettorale tra i due candidati piu' votati della circoscrizione, in corsa al momento ci sono 3 'principalisti', 4 indipendenti e 3 riformisti. Degli ultimi tre seggi restanti non si conosce il gruppo a cui appartiene il deputato eletto. Questi seggi corrispondono a zone dell'interno del paese che solitamente appoggiano candidati conservatori.
A Teheran intanto, il presidente Hassan Rohani e il suo alleato, l'ex presidente Akbar Hachemi Rafsanjani, sono in testa nella corsa per l'Assemblea degli Esperti che ha il compito di nominare la guida suprema del paese. Su circa un milione e mezzo di schede scrutinate al momento, riferiscono i media iraniani, Rafsanjani ha ottenuto 692.000 voti, mentre Rohani e' a 652.000. Tra i primi 16 nomi che sarebbero gia' stati eletti, figurano anche tre importanti figure religiose vicine ai conservatori: l'ayatollah Ahmad Janati, capo del Consiglio della costituzione, l'ayatollah Mohammad Yazdi, capo dell'Assemblea degli esperti e l'ayatollah Mohammad-Taghi Mesbah Yazdi, un importante religioso di Qom.
Secondo il ministero dell'Interno, sugli 8,5 milioni di elettori della provincia di Teheran, sono andati al voto solo 3,9 milioni, circa il 45%. Nella capitale la percentuale scende al 42%. Il risultato definitivo dovrebbe essere annunciato domani dall'Assemblea degli Esperti. In mattinata, le agenzie semiufficiali Fars e Mehr, hanno scritto che dai primi risultati appare che anche se nessuno riuscira' a conquistare la maggioranza dei 290 seggi nel Majlis, il Parlamento iraniano, i riformisti e i moderati sono avviati ad aumentare la loro presenza, a svantaggio dei conservatori. Ed un piu' ampio sostegno parlamentare e' destinato a rafforzare il peso di Rohani, anche se nel complicato sistema politico iraniano l'ultima parola spetta comunque alla Guida Suprema, l'ayatollah Ali Khamenei. (AGI)